Attualità
20 Gennaio 2020
Il gruppo ambientalista: “Auspichiamo un cambiamento radicale per minimizzare il rischio dell'estinzione umana”

Extinction Rebellion si presenta a Ferrara: “Siamo nonviolenti, puntiamo a cambiare il mondo”

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Carabinieri uccisi a Verona, affetto e vicinanza anche nel Ferrarese

Anche molti cittadini ferraresi, durante i funerali del 56enne Valerio Daprà, del 36enne Davide Bernardello e del 56enne Marco Piffari, i tre carabinieri uccisi durante un'operazione di sfratto e perquisizione in un casolare di Castel D'Azzano, in provincia di Verona, hanno voluto manifestare la propria vicinanza all'Arma

Morì col Covid dopo le cure col farmaco veterinario. “L’errore fu avere fiducia nei medici dell’ospedale”

"Gli dissi di avere fiducia nei medici, ma forse questo è stato il mio errore, perché in ospedale hanno sottovalutato la situazione". Per Alberto Dallari, medico in pensione di Reggio Emilia oggi accusato di omissione di soccorso nei confronti di un proprio paziente, Mauro Gallerani - 68 anni, di Corporeno, morto dopo un mese di ricovero all'ospedale Sant'Anna di Cona a seguito del contagio da Covid-19 - l'unico 'sbaglio' sarebbe stato quello di aver riposto fiducia nei professionisti del sistema sanitario nazionale

di Jonatas Di Sabato

Azioni non violente, disobbedienza civile, movimento inclusivo e cultura rigenerativa. Sono questi i quattro pilastri sui quali si costruisce “Extinction Rebellion”, il movimento ambientalista che sabato 18 gennaio si è presentato ai ferraresi presso gli spazi di Factory Grisù.

“Si parte a Ferrara per unire le varie realtà presenti sul territorio”, sono state le prime parole di Dario Nardi, biologo e attivista molto conosciuto in città. Descrivendo Extinction Rebellion ha continuato dicendo: “Auspichiamo un cambiamento radicale per minimizzare il rischio dell’estinzione umana. Siamo nati nel 2018 in Inghilterra e oggi contiamo più di 600 gruppi in 54 Paesi diversi.”

Nardi ha spiegato il perché bisognerebbe ribellarsi: “Dobbiamo partire da due fattori. Il primo è che le emissioni di CO2 sono in aumento dalla rivoluzione industriale a oggi. Il secondo, collegato alle conseguenze portate dal primo, è che il 40% della popolazione mondiale vive sulle coste. L’aumento delle temperature causerà un aumento dei livelli delle acque e questo metterà a rischio la vita di milioni di esseri umani.” Ma anche la fauna è in serio pericolo secondo il biologo: “Dagli anni ’70 a oggi abbiamo perso l’81% delle specie anfibie, il 36% di quelle marine e il 38% di quelle terrestri, solo gli animali da allevamento non hanno subito inflessioni, anzi. Noi ci impegniamo a difendere quel 4% messo in serio rischio dall’attività umana. Vorrei ricordare che gli allevamenti intensivi sono tra i maggiori produttori di gas serra al mondo”.

Oltre a questo, ha continuato l’attivista, c’è il problema dell’estremizzazione dei fenomeni atmosferici, i quali causano morti e danni economici ingenti: “Nel solo 2019 sono state 4578 le vittime dovute a eventi estremi e si stima che i danni ammontino a 140 miliardi di dollari.”

A condividere il tavolo con Nardi, anche due attivisti del gruppo bolognese di Extinction Rebellion, Emanuela Di Vita e Daniele Urbani. Proprio quest’ultimo ha spiegato più nel dettaglio gli obiettivi: “Siamo un movimento internazionale di protesta e ci ribelliamo nei confronti dei governi e di quello che stanno facendo.” Urbani ha continuato poi spiegato come agisce Extinction Rebellion: “Ci dobbiamo concentrare nei luoghi dove risiede il potere politico ed economico e dobbiamo attuare azioni prolungate. Dobbiamo riuscire a far capire che una crescita all’infinito non è concepibile e che vanno combattute soprattutto le diseguaglianze sociali. Aiutarci è semplice: basta mettere un ‘like’ sui social, partecipare ai gruppi di lavoro o di affinità, organizzare eventi o avviare un gruppo locale”.

A concludere la serata di nascita del gruppo a Ferrara è stato Marco Falciano, attivista dei ‘Friday For Future’ di Ferrara e volontario dei ‘Pirati del Po’. “Stiamo vivendo la sesta estinzione di massa e anche a Ferrara ne paghiamo le conseguenze, basti pensare che tra le specie ittiche non ne esiste più nessuna autoctona. Vi racconto questa storia: quando si doveva abbattere il Palaspecchi, fu trovato l’ultimo gruppo di tritoni locali. Quando li abbiamo presi ci è stato impossibile trovare un corso d’acqua che li potesse accogliere perché è tutto inquinato”.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com