Contrasto alle povertà. La Regione raddoppia le risorse
Recupero, distribuzione di cibo e alimenti, preparazione dei pasti per le persone più fragili. La Giunta regionale ha approvato la graduatoria dei progetti che verranno finanziati
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Ferrara si prepara a vivere un pomeriggio di festa, tradizione e divertimento dedicato ai più piccoli. Martedì 6 gennaio 2026, dalle 15 alle 17, la piazzetta del Castello farà da cornice a una grande manifestazione della Befana organizzata dai Vigili del Fuoco, con il coinvolgimento di associazioni del territorio e tante attività pensate per famiglie e bambini
Un sistema regionale del Servizio Idrico Integrato e del Servizio di Gestione Integrata dei Rifiuti Urbani complessivamente solido e in equilibrio economico finanziario
A chi ha assistito in diretta sembrava la scena di un film. Un film fortunatamente a lieto fine, date le lievi conseguenze per l'involontario protagonista
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Mentre madri e padri attendevano le visite e i referti dei rispettivi bambini, alcune sedie erano occupate da chi, in teoria, con un pronto soccorso pediatrico avrebbe poco a che fare. Un uomo di circa cinquant’anni, evidentemente senza fissa dimora, si era sdraiato su alcune sedie, facendo il proprio letto.
Ai piedi delle sedie le scarpe, tolte per lasciar respirare i piedi. E come sottofondo un profondo russare.
È la scena cui hanno assistito diverse persone l’altra notte nella sala d’attesa del pronto soccorso pediatrico dell’ospedale di Cona.
Il fatto, accaduto al settore 3D1, ha fatto innervosire alcuni genitori, che hanno segnalato il tutto al consigliere regionale di Fratelli d’Italia Fausto Gianella.
“Una situazione inaccettabile – commenta il consigliere -, che mette a rischio la salute delle donne in gravidanza e dei bambini e solleva gravi interrogativi sul piano della sicurezza e dell’igiene all’interno di una struttura”.
“Non è possibile – insiste Gianella – che in un pronto soccorso pediatrico ginecologico, luogo che dovrebbe garantire la massima tutela sanitaria, si verifichino situazioni di questo tipo. Parliamo di donne incinte e bambini, soggetti vulnerabili, che non possono essere esposti a questi rischi”.
Gianella sottolinea come non sia possibile sapere se la persona presente fosse o meno “portatrice di malattie”, evidenziando la necessità di maggiore controllo e prevenzione. “Non si tratta di criminalizzare nessuno – precisa – ma di garantire il rispetto delle regole e la sicurezza di chi accede a un servizio pubblico essenziale”.
Alla luce dell’accaduto, Gianella annuncia la presentazione di un’interrogazione in Regione per chiedere chiarimenti sulla gestione degli spazi ospedalieri e sulle misure di vigilanza attualmente in atto. L’obiettivo, spiega, è quello di ottenere “un’indagine approfondita sull’accaduto e interventi concreti affinché episodi simili non si ripetano”.
“Serve un’azione immediata – conclude – per ristabilire decoro e sicurezza all’interno di reparti che dovrebbero essere più che controllati. La sicurezza fisica e sanitaria delle donne incinte, dei bambini, degli utenti e anche degli operatori sanitari non può passare in secondo piano”.
Quella segnalata da Gianella è l’ultima avvisaglia in ordine di tempo di una situazione che da anni cerca risposte politiche e sociali.
Nel marzo 2018 venne segnalata dall’allora segretario comunale della Lega, Nicola Naomo Lodi, una decina di senzatetto che dormivano abitualmente all’interno del pronto soccorso. Allora il dito di colui che diventerà vicesindaco era puntato contro l’amministrazione di centrosinistra. Il caso venne ripreso in consiglio comunale da Paola Peruffo (allora consigliera forzista), che chiedeva alla giunta Tagliani quali strategie intendesse adottare per far fronte al fenomeno.
Negli anni il fenomeno non si è arrestato, tutt’altro. Nel maggio 2022 il numero di indigenti che approfittava del caldo dell’ospedale era aumentato e il consigliere del Pd Francesco Colaiacovo si rivolgeva tramite interpellanza ad Alan Fabbri per “aprire un tavolo di confronto tra Azienda Ospedaliera, Amministrazione Comunale e Prefettura, per la stesura di un protocollo al fine di evitare accessi impropri al pronto soccorso di Cona, garantendo ospitalità a chi è privo di una abitazione”.
E il fatto che questo disagio si ripresenti dopo anni è segnale di un problema profondo. Lo scorso gennaio la consigliera Pd Anna Chiappini faceva notare come a livello di welfare locale, “una disfunzione del nostro sistema è rappresentata dalla mancata assegnazione della residenza ai senza dimora”.
La condizione minima per concretizzare un percorso di reinserimento sociale, infatti, è data dal riconoscimento di una residenza, seppur fittizia. “Ricordiamo – faceva presente la consigliera dem -che chi finisce in povertà e viene sfrattato perde la residenza e di conseguenza subisce la cancellazione dall’anagrafe, con la perdita di tutti i diritti civili”.
Su questo aspetto era intervenuta, sempre a inizio 2025, Anna Zonari de La Comune, per ricordare a chi potrebbe catalogare queste situazioni come semplici degrado o insicurezza, che “nella quasi totalità dei casi si tratta di donne e uomini estremamente vulnerabili che non scelgono di vivere secondo questa modalità”.
A Ferrara, poi, manca dal 2018 un osservatorio sul numero effettivo delle persone senza fissa dimora che dormono lungo le strade del territorio. Su queste basi Zonari chiedeva con una interpellanza alla giunta di destra di istituire un tavolo sulla povertà aperto alle realtà del terzo settore impegnate nel contrasto alle povertà e alla marginalità.
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