Attualità
25 Dicembre 2025
Riccardo Gennari di Wolf Group Italia ed esperto nel monitoraggio del Canis lupus italicus fa il punto sulla presenza dell'animale nel Ferrarese

Lupi vicino alle abitazioni: “Avvistamenti normali, niente panico”

(Foto di Riccardo Gennari - Wolf Group Italia)
di Elena Coatti | 4 min

Leggi anche

L’Emilia Romagna approva una manovra da 14,3 miliardi di euro

Una manovra da 14,3 miliardi di euro (di cui 10,5 per la sanità) che prevede, fra le altre misure, l’incremento di 25 milioni di euro del Fondo per la non autosufficienza, il raddoppio dei fondi per il contrasto al dissesto idrogeologico e la conferma di tutte le misure di rafforzamento dei servizi educativi e per le politiche culturali, lo sport, il turismo e l’agricoltura

Anche Fiscaglia nega un gesto di solidarietà al popolo palestinese

Nemmeno Fiscaglia si unisce ai Comuni che hanno espresso solidarietà al popolo palestinese. Durante la seduta consiliare prenatalizia, la maggioranza ha respinto una mozione presentata dall'opposizione che chiedeva un gesto simbolico a favore della popolazione di Gaza, duramente colpita dal genocidio in corso

Maltempo. Idice e Sillaro sorvegliati speciali a Natale

L'ondata di maltempo che sta interessando l'Emilia-Romagna tiene sotto stretta osservazione anche Ferrara e tutto il territorio ferrarese, dove resta alta l'attenzione per le precipitazioni e per l'andamento dei corsi d'acqua. Dal quadro diffuso dalla Regione emergono criticità legate soprattutto a piogge persistenti, che nelle ultime ore stanno interessando l'area e che potrebbero continuare anche nella giornata di Natale

Negli ultimi giorni si è riacceso il dibattito sulla presenza del lupo nel Ferrarese: avvistamenti ravvicinati, timori dei residenti che si armano di spray al peperoncino e bastoni, preoccupazione per bambini e animali domestici. Per fare chiarezza e riportare la discussione su un piano scientifico e informativo, abbiamo raccolto le risposte di Riccardo Gennari, portavoce di Wolf Group Italia e guida naturalistica, che da anni opera sul territorio insieme alle istituzioni. L’associazione è, inoltre, in prima linea nel presidio scientifico per il monitoraggio del Canis lupus italicus attivato a ottobre tramite una convenzione firmata tra Comune, Università di Ferrara e Wwf Ferrara.

Gennari ribadisce immediatamente che quello del lupo è “un ritorno storico, non un’invasione”: “Sta effettivamente tornando a colonizzare aree di pianura dove era presente fino almeno ai primi del ‘900. Non si tratta di un fenomeno improvviso né di un’invasione, bensì di un ritorno graduale in territori da cui era stato perseguitato e allontanato dall’uomo”. La Pianura Padana, oggi fortemente antropizzata, un tempo era caratterizzata da grandi foreste, zone umide, laghi e paludi. “Il lupo – prosegue – si sta adattando a un habitat completamente trasformato dall’attività umana. È quindi normale che possa essere avvistato vicino a case isolate, strade, ferrovie o centri abitati: non perché li cerchi, ma perché questi elementi oggi occupano gran parte del territorio”.

Contrariamente a quanto spesso si pensa, il branco non è un gruppo caotico e numeroso. “Un branco – chiarisce Gennari – è formato almeno dalla coppia riproduttiva e, di solito, dai figli degli uno-due anni precedenti e dalla cucciolata dell’anno corrente. Il territorio frequentato è esclusivo e mediamente compreso da 100 e 1200 ettari”.

Il numero degli individui varia soprattutto in base alla disponibilità di cibo. “In Pianura Padana – sottolinea – la dieta del lupo è costituita prevalentemente da nutrie, una specie alloctona che causa danni rilevanti agli argini e all’agricoltura. La presenza del lupo contribuisce quindi a ridurne l’impatto”.

Nella nostra provincia, poi, la presenza del lupo non è affatto lasciata al caso. “Il branco avvistato nell’area di via Massafiscaglia rientra in una situazione nota e monitorata da tempo”, spiega Gennari. Queste attività rientrano ora anche nel Progetto Lupo del Comune di Ferrara, che coinvolge Unife e Wwf. “Il territorio comunale è stato suddiviso in quattro aree di monitoraggio. A nord opera principalmente l’Università, mentre a sud siamo attivi noi di Wolf Group insieme al Wwf. Effettuiamo almeno due monitoraggi al mese, raccogliendo tracce e campioni biologici che vengono analizzati geneticamente dall’Università”.

Proprio per questo, Gennari invita alla cautela: “Attribuire età, numero preciso del branco o comportamento a partire da un video o da un’impronta rischia di creare troppe paure infondate. Stabilire con certezza l’età di un esemplare o distinguere impronte di lupo da quelle di altri canili è estremamente difficile senza analisi tecniche”.

Un altro elemento che contribuisce agli avvistamenti è la dispersione dei giovani. “Entro il secondo anno di vita – spiega Gennari – molti giovani lupi lasciano il branco per cercare un partner e formare un nuovo nucleo. Possono percorrere anche centinaia di chilometri. È per questo che in autunno e inverno aumentano le segnalazioni di singoli individui”.

In inverno, inoltre, “i lupi sono più attivi perché hanno maggior bisogno di risorse energetiche. I cuccioli di 7-8 mesi seguono i genitori e i fratelli più grandi per imparare a procacciarsi il cibo e per il controllo del territorio”.

Uno dei punti più delicati riguarda la sicurezza. “Sulla presunta pericolosità per l’uomo – afferma Gennari – non esistono da diverso tempo casi accertati in Italia che abbiano portato a conseguenza gravi per le persone”. Studi recenti, diffusi anche da Ispra, indicano una potenziale criticità solo in situazioni molto specifiche: “Parliamo di singoli individui che diventano confidenti, cioè abituati alla presenza umana, avvicinandosi ripetutamente a distanze inferiori ai 30 metri. Non si tratta di branchi: il potenziale di pericolosità è legato quasi sempre al singolo animale”.

Un altro luogo comune riguarda l’aggressività del branco. “Non è vero che un branco è più pericoloso. Anzi, in gruppo i lupi tendono a evitare l’uomo. Gli unici eventi problematici sono riconducibili a singoli individui”. Nel Ferrarese, fa sapere Gennari, vista l’abbondanza di prede ‘facili’ come le nutrie, saranno queste la ‘pietanza’ preferita dell’animale. Tuttavia, è vero che, in quanto predatore, il lupo può occasionalmente rivolgersi anche ad animali domestici o da allevamento. “Esistono misure semplici ed efficaci: ricoverare gli animali in strutture ben protette, soprattutto di notte, utilizzare recinzioni adeguate e tenere i cani al guinzaglio, che è già un deterrente”.

Per qualsiasi genere di supporto o consigli pratici, Gennari invita a contattare Wolf Group Italia, presente sui social e in via Formignana 11/A, dove ha da poco aperto la propria sede e dove presto l’associazione organizzerà eventi e incontri formativi. Perché conoscere il lupo, conclude, “è il primo passo per convivere con lui, senza paure ereditate dal passato e senza inutili allarmismi”.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com