Politica
23 Dicembre 2025
Manovra da più di 14 miliardi di euro: raddoppiano i fondi per il contrasto al dissesto idrogeologico

Bilancio 2026 tra crescita e rallentamento: la Regione punta su sanità e investimenti

di Redazione | 3 min

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Si alza il sipario sul Bilancio 2026 della Regione Emilia-Romagna e l’Aula dell’Assemblea legislativa della Regione diventa il teatro di un confronto politico destinato a segnare l’agenda dei prossimi anni. Una manovra imponente da 14,3 miliardi di euro, di cui 10,5 solo per la sanità, che mette al centro welfare, cura del territorio e investimenti, ma che accende anche lo scontro tra maggioranza e opposizione su tasse, infrastrutture e sanità pubblica.

Il dibattito arriva dopo esami e analisi nelle commissioni, culminate con le audizioni di sindacati, imprese, autonomie locali e associazionismo. Un passaggio che ha restituito un clima complessivamente favorevole alla proposta della Giunta: promossi gli investimenti sulla sanità, welfare e trasporto pubblico, bene anche la scelta di alleggerire la pressione fiscale sui redditi medio-bassi. Restano però le richieste delle imprese, che tornano a battere sul tasto della semplificazione burocratica.

Il cuore della manovra è chiaro: più risorse per chi è più fragile e per la sicurezza del territorio. Il Fondo per la non autosufficienza cresce di 25 milioni di euro, portando l’aumento complessivo a 110 milioni rispetto al 2024. Raddoppiano e diventano strutturali i fondi contro il dissesto idrogeologico, mentre viene confermato il rafforzamento dei servizi educativi e delle politiche per cultura, sport, turismo e agricoltura. Sul fronte fiscale, la Regione mette mano all’Irpef: il terzo scaglione scende dello 0,15% per i redditi tra 28mila e 50mila euro.

Per quanto riguarda gli investimenti, oltre 500 milioni di euro, a cui si sommano 156 milioni sbloccati grazie all’accordo in Conferenza Stato-Regioni. Risorse che vanno dalla manutenzione del territorio al trasporto pubblico locale, passando per le politiche abitative, l’edilizia residenziale pubblica, il fondo montagna e il sostegno alle pro loco e alle rievocazioni storiche. Tra le voci simbolo, anche i 5 milioni per garantire la permanenza del Gran premio di Formula Uno a Imola.

Per la maggioranza, il Bilancio fotografa una Regione che, pur in un contesto economico complesso, mantiene solidità finanziaria e sceglie di investire per compensare l’uscita progressiva degli effetti del Pnrr. La linea è quella della continuità: sanità e sociale come pilastri, investimenti pubblici come motore di crescita, nessun nuovo aggravio fiscale.

Di tutt’altro avviso l’opposizione. Luca Pestelli (FdI) ritiene che il Bilancio 2026 sia “figlio della manovra lacrime e sangue dell’anno scorso e non è idoneo a sostenere la crescita del territorio, in primo luogo per aiutare le zone alluvionate a uscire definitivamente dalla crisi in cui versano”. Critiche anche sulla trasparenza della spesa e sulla gestione delle Ausl, accusate di convivere con deficit strutturali.

Il Bilancio 2026 si inserisce così in un quadro a due velocità: da un lato l’Emilia-Romagna che resta tra le regioni più ricche d’Italia per Pil e reddito pro-capite, con un tasso di occupazione superiore alla media nazionale grazie soprattutto alla crescita del lavoro femminile; dall’altro i segnali di rallentamento, tra inflazione che erode il potere d’acquisto, aumento delle ore di cassa integrazione dell’industria e calo dell’export verso gli Stati Uniti.

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