Politica
21 Dicembre 2025
La sezione regionale della magistratura contabile punta il dito sui compensi degli amministratori. Ma in realtà l'amministrazione ha risparmiato

La Corte dei Conti su Ferrara Tua: rischio di danno erariale

di Marco Zavagli | 4 min

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Per la Corte dei Conti i compensi decisi dal sindaco Alan Fabbri per gli amministratori di Ferrara Tua non rispettano ii parametri normativi e le esigenze di contenimento dei costi necessari a rispondere ai principi di trasparenza e di legalità che “costituiscono pilastri del buon andamento di una pubblica amministrazione”.

E qui si rischia il paradosso: pur risparmiando, l’amministrazione rischia di inciampare nel classico ‘codicillo‘ di manzoniana memoria.

Ma andiamo con ordine. La bocciatura della magistratura contabile regionale è arrivata al termine dell’adunanza dello scorso 16 ottobre, nella quale sono stati esaminati i bilanci della multiutility che controlla farmacie comunali, Acosea Impianti e quell’Amsef oggi al centro di polemiche per l’improvvisa decisione della maggioranza di centrodestra di venderla a privati.

Ma quella dei magistrati contabili è una interpretazione che rischia di avere risvolti a scapito dei ferraresi. La sezione regionale di controllo per l’Emilia-Romagna avverte infatti che “la presente decisione” verrà inviata “alla Procura regionale di questa Corte per gli eventuali approfondimenti che l’organo requirente riterrà di avviare in ordine all’ipotesi di responsabilità per danno erariale“.

Tutto parte dalla documentazione trasmessa da Ferrara Tua con mail certificate del 19 maggio 2023 e del 25 ottobre 2024. In quelle mail ci sono i verbali con cui l’assemblea dei soci, in data 28 aprile 2023 e 2 ottobre 2024, ha deliberato di nominare i nuovi componenti del consiglio di amministrazione e i rispettivi compensi.

Compensi determinati in 32.000 annui per il presidente Luca Cimarelli e 6.000 annui a ciascun consigliere senza deleghe, precisando che al presidente spettano inoltre 17.000 annui per le procure quale rappresentante di Ferrara Tua nella società controllata Afm e che ai componenti del consiglio di amministrazione spetta, inoltre, il rimborso delle spese sostenute nell’ambito dello svolgimento del mandato.

Mancano però, in quei verbali – sempre secondo i magistrati contabili – adeguate motivazioni del perché sia stato deciso di avvalersi di un consiglio di amministrazione piuttosto che dell’amministratore unico (come avveniva prima), “anche con riferimento alle esigenze di contenimento dei costi“.

Di più: “l’atto deliberativo in questione è in contrasto con il chiaro disposto dell’art. 11 T.U.S.P. e tradisce una condotta del decisore (quanto meno) decisamente negligente“.

E su questo aspetto – forti di un orientamento del Ministero dell’Economia e delle Finanze datato 2019 – puntano in particolare il dito: “la determinazione dei compensi spettante agli amministratori va individuata in una somma pari all’80% del compenso registrato nel bilancio del 2015 di Ferrara Tua e, constatata la carenza di una appropriata, specifica motivazione, deve essere determinato in € 23.040 invece che in € 44.000 (si tiene conto dei 32mila per il presidente e di 6mila per gli altri due consiglieri, ndr)”.

Bene, nel 2015 l’amministratore unico percepiva 28.800 euro a titolo di compenso. “Ed è questo – riprendono i magistrati – il parametro che va preso a riferimento; pertanto, il compenso corrisposto al C.d.A. non dovrebbe superare l’importo di € 23.040 (pari all’80% di € 28.800)”. Insomma, l’intero cda dovrebbe percepire oltre ventimila euro in meno l’anno di quanto in realtà prende.

Eppure l’attuale configurazione dell’organigramma della partecipate ha permesso di risparmiare, secondo i calcoli dell’assessore alle finanza Matteo Fornasini, circa 140mila euro l’anno. Prima della fusione della Holding Servizi in Ferrara Tua, infatti, ogni società aveva il proprio presidente. Cimarelli negli ultimi anni, invece, si è assunto su di sè (dietro ovviamente incarico del sindaco) tutti quei ruoli. E anche qui, a occhio, il compenso che percepisce rispetto alla responsabilità di cui è investito, pare abbondantemente meritato.

Eppure i magistrati contabili, “a conclusione dell’esame istruttorio” ritengono che il loro “giudizio non può essere positivo” e invitano il Comune di Ferrara unico socio a intervenire sulla società Ferrara Tua “nelle forme e con le modalità consentite dal diritto societario affinché rivaluti la decisione di affidare l’amministrazione della società a un amministratore unico (scelta elettiva del legislatore) piuttosto che ad un consiglio di amministrazione fornendo, in caso contrario, adeguata motivazione della scelta di una amministrazione collegiale”.

Non solo, il Comune è anche invitato ad avviare “una verifica interna allo scopo di accertare le ragioni per le quali si sono registrate tali ‘anomalie’ nella ‘conduzione della vita’ della società sia sotto il profilo della efficacia e della tempestività dei controlli interni e, più in generale, per l’accertamento di eventuali comportamenti individuali che dovessero risultare non conformi alle regole di condotta dettate dalla disciplina normativa” che “regola l’agire del dipendente pubblico dettata, in particolare, per la verifica di eventuali ipotesi di responsabilità che, in ultima analisi, potrebbero essere foriere di danni erariali“.

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