Attualità
17 Dicembre 2025
Lettera pastorale, Caritas e cantieri: l'arcivescovo Perego traccia la rotta per i prossimi anni

Natale, poveri e territorio: la diocesi guarda al futuro

di Elena Coatti | 4 min

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“I primi protagonisti sono i poveri”. È la chiave con cui l’arcivescovo Gian Carlo Perego ha presentato in Curia la conferenza stampa di fine anno, riprendendo le parole di Papa Leone e intrecciando il messaggio natalizio con il cammino pastorale della diocesi e con le sfide sociali ed economiche che attraversano il territorio.

Al centro dell’incontro la presentazione della lettera pastorale triennale 2025-2028, pensata per accompagnare e sostenere la visita pastorale a tutte le parrocchie, in continuità con il cammino sinodale. Un percorso che, ha spiegato Perego, punta a rendere concrete alcune indicazioni emerse dal sinodo, a partire dalla corresponsabilità e dal ruolo dei laici, al valore dei consigli pastorali ed economici, dalla dimensione missionaria e dal rapporto tra Chiesa e mondo, con una chiara “scelta preferenziale per i poveri”.

La visita pastorale si articolerà in due fasi: una prima, da gennaio, con incontri dei convisitatori nelle parrocchie e nelle unità pastorali per valutare lo stato delle catechesi e della carità; una seconda, da ottobre, con l’avvio delle visite dirette dell’arcivescovo secondo i vicariati, partendo da Mesola e dal Delta fino ad arrivare alla città. In ogni unità pastorale, Perego si fermerà circa una settimana, con momenti di confronto anche con realtà civili e istituzionali del territorio.

Nel messaggio natalizio, Perego ha richiamato l’attenzione su alcuni “volti della povertà”, tra cui quello dei detenuti. Il 22 dicembre si celebrerà il Giubileo dei carcerati con un incontro in Cattedrale, occasione per riflettere sul tema del sovraffollamento che, come ha ricordato Perego, “riguarda anche il carcere di Ferrara”.

Accanto alla riflessione pastorale, il direttore della Caritas diocesana Paolo Falaguasta ha presentato un quadro articolato delle attività. Tra le novità del 2025 spicca il centro diurno, operativo da aprile a pieno regime, che accoglie persone più volte alla settimana per contrastare solitudine e marginalità. Attorno ad esso sono stati attivati nuovi serivizi: lavanderia sociale, barbiere, centro d’ascolto, sartoria. Centrale anche l’Unità di Strada, che intercetta situazioni di disagio in diversi luoghi e anfratti della città: dai dati emerge una diminuzione delle persone irregolari e un aumento di persone “regolari” che, pur avendo potenzialità di inserimento, non riescono a trovare casa e lavoro stabile. Nel bilancio anche la riapertura della Caritas di Comacchio, con una quindicina di posti oggi occupati soprattutto da nuclei familiari monogenitoriali composti da madri e figli, e l’avvio in viale Po di una biblioteca per bambini collegata a servizi educativi e di supporto medico.

Uno spazio rilevante è stato dedicato anche al tema del sostegno economico alla Chiesa cattolica, illustrato da don Andrea Malaguti. A livello nazionale, nel 2024 i fondi provenienti dall’8×1000 si sono attestati a 800 milioni di euro, sostanzialmente in linea con l’anno precedente. Di questi, circa 359 milioni sono serviti per il sostentamento del clero, a copertura del fabbisogno non garantito dai redditi degli Istituti di sostentamento e dalle offerte liberali. Proprio su questo fronte si registra un miglioramento, con un risparmio di circa 3 milioni di euro rispetto al 2023. Le offerte liberali ai sacerdoti nel 2024 sono state pari a quasi 8 milioni di euro, in lieve calo rispetto all’anno precedente.

Per quanto riguarda la diocesi di Ferrara-Comacchio, nel 2024 i fondi 8×1000 assegnati sono stati oltre 3 milioni di euro, in calo del 4,8% rispetto al 2023. Nonostante un aumento complessivo dei costi per il sostentamento del clero, l’impiego dell’8×1000 per questa voce si è ridotto in valore assoluto grazie a maggiori entrate patrimoniali e a un incremento delle offerte liberali, aumentate di circa 12 mila euro.

Sul capitolo edilizia e cantieri post sisma 2012, don Stefano Zanella ha fornito alcuni dati complessivi: sono 16 gli edifici di cui l’apertura è certa, su una quarantina. Restano però numerose chiese ancora in attesa di risorse o autorizzazioni. Per molti cantieri la previsione di conclusione è collocata entro il 2026, ma i tempi sono fortemente condizionati da procedure complesse, cambi normativi, autorizzazioni e aumento dei costi. Un quadro che, è stato sottolineato, non riguarda solo la vita religiosa ma anche il valore cultura e identitario delle chiese per l’intera comunità ferrarese.

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