Qualche giorno fa quando, in via Fabbri, la quiete del quartiere è stata interrotta dal rapido arrivo di un’ambulanza e di una pattuglia dei carabinieri. A chiamare i soccorsi sono stati alcuni residenti della zona, insospettiti dalle urla provenienti dall’esterno di un negozio. Il titolare, un 40enne italiano di origini cinesi, era stato visto colpire con un bastone il figlio di 3 anni, lasciandolo piangente in strada.

All’arrivo dei sanitari e dei militari, l’attenzione si è subito concentrata sul bambino, che appariva spaventato e in lacrime. L’uomo, messo di fronte ai fatti, ha ammesso immediatamente le proprie responsabilità, spiegando di aver colpito il figlio sui glutei nel tentativo – a suo dire – di impartirgli una lezione. Non si è trattato di una sculacciata, bensì di vere e proprie bastonate, un comportamento che avrebbe superato di gran lunga qualsiasi modalità educativa accettabile.

I carabinieri, valutati gli elementi e ascoltate le testimonianze, hanno denunciato il padre per abuso dei mezzi di correzione. Pur non emergendo, secondo le verifiche iniziali, un contesto di maltrattamenti abituali o sistematici, la condotta è stata ritenuta penalmente rilevante per l’eccesso di violenza impiegato.

Il bambino è stato accompagnato al Pronto Soccorso pediatrico per gli accertamenti di rito. I sanitari non hanno riscontrato lesioni tali da richiedere giorni di prognosi, ma l’episodio avrebbe comunque confermato l’inopportunità e la pericolosità del comportamento paterno.

Quello che in un primo momento era apparso come un caso potenzialmente molto grave è stato quindi circoscritto a un singolo episodio di modalità educative inappropriate.