Cronaca
10 Dicembre 2025
Le parti civili annunciano il ricorso in Cassazione: "C'è una sperequazione evidente tra il tenore di vita goduto e quello dichiarato al fisco"

Broker assicurativo accusato di truffa, via libera alla messa alla prova

di Pietro Perelli | 3 min

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Era accusato di aver truffato un'anziana di 77 anni riuscendo a sottrarle la somma di 990 euro ma nella mattinata del 9 dicembre un uomo di 43 anni della provincia di Napoli è stato assolto perché non sono state trovate prove del fatto

È arrivato durante l’udienza del 9 dicembre l’ok del giudice per la messa alla prova di Luca Stradiotto, il 41enne broker assicurativo per cui la Procura di Ferrara aveva emesso un decreto di citazione a giudizio con l’accusa di truffa nei confronti di clienti che all’epoca curava per conto delle Assicurazioni Generali, compagnia per cui non lavora più dal 2020.

Durante l’udienza dello scorso 13 ottobre il giudice Giuseppe Palasciano aveva rinviato la propria decisione in merito alla messa alla prova, dopo aver disposto ulteriori accertamenti patrimoniali sull’imputato, cosa che era accaduta anche durante l’udienza precedente.

Lo scopo era quello di verificare che quanto offerto come risarcimento alle parti civili fosse effettivamente compatibile con la reale disponibilità economica. “A mio avviso (gli accertamenti fatti, ndr) sono dimostrativi – ha detto ai nostri taccuini l’avvocato Salvatore Mirabile che assiste alcune delle persone offese – del fatto che c’è una sperequazione evidente tra il tenore di vita goduto e quello dichiarato al fisco”. Per questo l’avvocato già fa sapere che procederà nel fare ricorso in Cassazione.

Quella di mostrare un tenore di vita eccessivo, a fronte di una dichiarazione dei redditi che nel 2025 non avrebbe superato i 5mila euro, era una rimostranza che le parti civili avevano già fatto anche nelle udienze precedenti, ritenendo la somma proposta come risarcimento per poi poter accedere alla messa alla prova non congrua.

Secondo l’accusa sostenuta dal pm Stefano Longhi, il sostituto procuratore che ha coordinato le indagini della Guardia di Finanza di Ferrara, Stradiotto avrebbe convinto i clienti a sottoscrivere polizze mai richieste o comunque di contenuto diverso da quello previsto. In questo modo – sempre secondo la ricostruzione avanzata dagli inquirenti – il professionista, oltre a guadagnare in provvigioni per la stipula dei relativi contratti, avrebbe tratto profitto anche dalle provvigioni che l’assicurazione garantiva per le alte performance di realizzazione degli obiettivi aziendali.

Era stata la stessa agenzia ad avvisare via pec i propri clienti, dopo i fatti evidenziati dall’Auditing della direzione generale della compagnia assicurativa, il cui servizio ispettivo era culminato nel 2020 con “la sospensione e poi all’allontanamento per giusta causa – precisava la stessa agenzia -, anticipato di poche ore dalle (ovvie) dimissioni volontarie del soggetto”.

Alla luce di quei comportamenti l’organo di vigilanza del settore assicurativo, l’Ivass, sezione Intermediari Registro Unico Rui, aveva comminato a Stradiotto la sanzione della censura. E questo per irregolarità relative a “conclusione di polizze non conformi alle richieste ed esigenze dei contraenti” e “mancato rispetto delle regole di informativa precontrattuale”.

In tutto sono cinque le persone offese nel procedimento, assistite dagli avvocati Salvatore Mirabile e Marcello Vescovi, tra cui Giancarlo Bechicchi, agente generale dell’agenzia Generali di via Baluardi. Si sono tutte costituite parte civile insieme al Codacons che è assistito dall’avvocato Beatrice Capri.

Si tornerà in aula il 19 gennaio del 2027 per la verifica della messa alla prova.

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