Lutto nella Ferrara dell’arte per la scomparsa di Gloria Savonuzzi, spentasi all’età di 89 anni. Savonuzzi non solo era la figlia del celebre ingegnere e architetto Carlo Savonuzzi – figura di spicco che ha lasciato un segno indelebile nell’architettura cittadina, soprattutto nel periodo degli anni ’30 del Novecento – ma è stata anche la custode della sua inestimabile memoria professionale.

“Gloria Savonuzzi – afferma chi le è stato accanto negli ultimi anni – ha lasciato un ricordo profondo nella comunità ferrarese, venendo ricordata per il suo fascino e per la sua generosità”.

A lei si deve infatti la donazione, avvenuta nel 2006, del Fondo Archivistico Carlo Savonuzzi (Facs) al Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, un’eredità preziosa per la comunità e non solo.

Il Facs è composto da 263 fascicoli, 23 volumi a stampa, 898 fotografie (876 positivi e 22 negativi), 1867 disegni (oltre a quelli conservati all’interno dei fascicoli).

Il padre, Carlo Savonuzzi, fu un protagonista assoluto dell’architettura ferrarese del XX secolo, contribuendo in modo significativo alla trasformazione del paesaggio urbano.

Tra le sue opere più rappresentative e che continuano a caratterizzare la città, si ricordano la scuola elementare “Alda Costa”, il Conservatorio Girolamo Frescobaldi, il Museo di Storia naturale, l’Acquedotto monumentale, lo stadio Paolo Mazza, la Torre della Vittoria, il Foro Boario, il Mercato del pesce (quello originario di via Cortevecchia), l’ex Linificio Canapificio, il Complesso Boldini.

Gloria Savonuzzi era stata imprenditrice nel settore della moda, fondando nel 1975 la Blondie-Iaia, gestita fino agli anni ’90 e poi ceduta alla figlia Barbara e a una socia.