Ferrara in mobilitazione per il diritto alla casa
La città si prepara a partecipare alla “Settimana di mobilitazione per il diritto alla casa”, promossa dal Sunia dal 5 al 12 dicembre, con iniziative territoriali
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Una dotazione di 50 defibrillatori è stata consegnata alle Forze dell'Ordine, completando un passaggio cruciale per il progetto "Ferrara Città Cardioprotetta"
Al termine di quarantott’ore di presentazioni e pitch sono stati decretati i vincitori della XXIII edizione del Premio Nazionale per l’Innovazione (Pni), la più importante business plan competition d’Italia. Dopo due intense giornate alla Fiera di Ferrara, la giuria ha incoronato i vincitori dei quattro premi settoriali e assegnato il riconoscimento assoluto Pni 2025 alla startup campana RethaiN, attiva nel settore CleanTech.
La manifestazione, promossa da PNICube e organizzata quest’anno insieme all’Università di Ferrara, ha visto la partecipazione di 76 startup finaliste, selezionate dalle 17 Start Cup regionali. Una vetrina nazionale per tecnologie deep tech nate dai laboratori universitari e pronte a trasformarsi in impresa.
«La finale Pni 2025 ha confermato ancora una volta quanto l’ecosistema dell’innovazione italiano sia ricco di talento e idee capaci di generare impatto concreto. – ha commentato la presidente PniCube Paola M.A. Paniccia, delegata allo Sviluppo delle Imprese, Start-up e Spin-off per l’Università di Roma Tor Vergata – I progetti presentati, non solo i finalisti, dimostrano come la ricerca d’eccellenza possa trasformarsi in imprese capaci di rispondere alle grandi sfide sociali e ambientali. Rafforzare gli ecosistemi innovativi significa supportare questa capacità di tradurre conoscenza in innovazione duratura e di alto impatto, sostenendone lo scaleup, tema urgente per la competitività del Paese».
«Il Pni ci ricorda che la conoscenza non può rimanere chiusa nei laboratori: deve trasformarsi in impresa, in soluzioni, in opportunità per il Paese – ha affermato la rettrice dell’Università di Ferrara Laura Ramaciotti -. Le università e gli enti di ricerca offrono un terreno fertile per l’imprenditorialità giovanile e femminile, che, come sistema, dobbiamo continuare a sostenere e far crescere. Il PNI non è solo una competizione e non è solo un premio. È un percorso formativo potente, in cui la didattica incontra la realtà delle imprese, la ricerca esce dai laboratori e si misura con il mercato e le persone, penso soprattutto alle nostre studentesse e ai nostri studenti, imparano a mettersi in gioco, ad accettare il rischio, a lavorare in squadra, a tradurre un’idea in un progetto credibile. Il vero risultato non è solo il podio, ma la consapevolezza di far parte di un ecosistema, quello delle università, degli enti di ricerca, delle istituzioni e delle imprese, che ha deciso di investire seriamente sull’innovazione».
«In un contesto segnato da transizioni rapide, nuove tecnologie, competizione strategica, sostenere le nostre filiere tecnologiche è fondamentale – ha affermato il Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani – Il Premio Nazionale per l’Innovazione è parte integrante di questo grande sforzo del nostro Sistema Paese. Rinnovo i miei complimenti agli organizzatori e a tutte le giovani imprese che innovano e che con coraggio e passione si affacciano sui mercati».
Ecco i vincitori dei 4 premi settoriali, ognuno dei quali si porta a casa un assegno di 25mila euro:
Premio CLEANTECH & ENERGY (miglioramento della sostenibilità ambientale) – IREN e VINCITORE ASSOLUTO:
RETHAIN (Start Cup Campania, Università degli Studi di Napoli Federico II) – Dal digestato una risorsa: recupero dell’azoto, riduzione dei costi e biodigestori più sostenibili. Trasforma il digestato anaerobico — il residuo organico degli impianti a biogas — da costo a opportunità, recuperando l’azoto in eccesso attraverso un processo brevettato e validato. La tecnologia riduce le spese di gestione degli impianti di digestione anaerobica e migliora la loro sostenibilità complessiva, ottimizzando l’efficienza del trattamento. L’azoto recuperato potrà essere convertito in biomassa microbica ad alto contenuto proteico (single cell protein), utilizzabile per biofertilizzanti e biostimolanti agricoli, generando nuove entrate per i gestori. Nata dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università Federico II, la startup rende la digestione anaerobica più efficiente, circolare e remunerativa. «RethaiN nasce dalla volontà di creare nuove opportunità per i settori agricolo, energetico e ambientale, trasformando una criticità degli impianti a biogas in risorsa economica concreta in un’ottica di economia circolare», ha dichiarato il CEO Silvio Matassa. «I riconoscimenti ricevuti ci offrono l’opportunità di ampliare significativamente la nostra rete contatti e accelerare il percorso di scaleup, portando la nostra innovazione sul mercato. Il premio in denaro sarà investito per validare ulteriormente il prodotto, mentre le connessioni sviluppate ci permetteranno di rendere la nostra tecnologia pronta per un’adozione su scala reale.»
«La partecipazione di Iren al PNI si inserisce in una strategia di lungo periodo che vede il nostro Gruppo impegnato nel promuovere l’open innovation e la collaborazione attiva con startup e centri di ricerca, con l’obiettivo di intercettare soluzioni innovative e di valore, capaci di rispondere alle sfide della transizione ecologica e della sostenibilità industriale – ha commentato Enrico Pochettino, Direttore Enrico Pochettino, Direttore Innovazione Gruppo Iren – Con la consegna del premio CleanTech & Energy a RethaiN confermiamo la nostra visione di innovazione aperta, che ci consente, nel ruolo di Venture Client, di testare e adottare rapidamente soluzioni scalabili, accelerando il trasferimento tecnologico verso il business e generando vantaggi concreti per il gruppo e per il territorio».
Premio LIFE SCIENCES-MEDtech (miglioramento della salute delle persone):
EVOCLIN (Start Cup Lombardia, Università degli Studi Milano‑Bicocca; Università Vita‑Salute San Raffaele) – Intelligenza artificiale per prevedere l’evoluzione del cancro e ottimizzare le terapie. Ha sviluppato una piattaforma di machine learning in grado di analizzare rapidamente i dati genomici e prevedere l’evoluzione del tumore con un’accuratezza del 96%, a partire da un report NGS standard. A differenza degli approcci tradizionali, che offrono solo una fotografia del presente, la tecnologia brevettata EvoClin permette di anticipare la progressione della malattia, supportando medici e laboratori nella definizione di terapie più mirate. Negli ultimi anni il numero di geni analizzati nei sequenziamenti oncologici è aumentato del 2870%, mentre l’incidenza dei tumori è prevista crescere del 77% entro il 2050, rendendo urgente l’adozione di strumenti predittivi avanzati. “La capacità di prevedere l’evoluzione del tumore rappresenta un vero cambio di paradigma nella cura oncologica — afferma il CEO Ivan Civettini — permettendo ai medici di essere un passo avanti rispetto alla malattia e di personalizzare le terapie in modo più efficace.”
Ha commentato Paolo De Stefanis, Founder e Ceo di DAY ONE: «I più grandi innovatori della storia sono sempre stati fantastici ‘outlier’. Sfidavano e sfidano preconcetti, dubbi, percorsi non noti, andando oltre le sconfitte, il pensiero comune e i loro stessi limiti. Gli outlier spostano in avanti i confini del possibile. Questo cerchiamo con il nostro premio “Deep Tech Outliers”, che prevede un programma di accompagnamento e venture building di sei mesi con i professionisti di Day One.»
Premio ICT (tecnologie dell’informazione e dei nuovi media):
MUONLAB (Start Cup Toscana, INFN & Università di Firenze) – Rendere visibile l’invisibile: imaging densitometrico non invasivo 2D e 3D di strutture inaccessibili grazie alla muografia proprietaria. Startup‑spin off dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dell’Università di Firenze, applica tecniche di fisica delle particelle al mondo reale: grazie alla muografia — una forma naturale di “radiografia” che sfrutta muoni cosmici al posto dei raggi X — è in grado di eseguire indagini densitometriche 2D e 3D su strutture di grandi dimensioni, naturali o artificiali, senza perforazioni. La società offre un servizio “chiavi in mano”: dallo studio di fattibilità, alla progettazione e installazione dei rivelatori muonici sul sito del cliente, fino all’analisi dati con software e algoritmi proprietari, restituendo report tecnici completi. Le applicazioni includono il monitoraggio di dighe, miniere, acciaierie, infrastrutture e siti archeologici, con capacità di sondare spessori che vanno da pochi centimetri a centinaia di metri. “Con MuonLab vogliamo dare forma a ciò che non si vede — spiega il CEO Riccardo Lucattelli — offrendo una tecnologia non invasiva, versatile e sostenibile che apre nuove possibilità per la sicurezza, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio infrastrutturale, industriale e culturale.”
Premio INDUSTRIAL (produzione industriale innovativa):
GRAPHICORE (Start Cup Lombardia, Politecnico di Milano) – Robotica avanzata e tecnologie brevettate per il decommissioning nucleare e ambienti estremi. Startup innovativa nata come spin-off del Politecnico di Milano, con l’obiettivo di rivoluzionare lo smantellamento dei reattori nucleari a grafite e la manipolazione robotica in ambienti estremi. La startup ha sviluppato un sistema brevettato di presa a vuoto, che permette di sollevare e spostare in sicurezza i blocchi di grafite radioattivi e fragili, evitando fratture e dispersione di polveri contaminanti. Il sistema integra algoritmi di computer vision per il riconoscimento automatico dei blocchi e la pianificazione ottimizzata delle traiettorie. Parallelamente, GraphiCore sviluppa robot resistenti a temperature estreme (-200°C/+1200°C), radiazioni e ambienti acidi. “La nostra tecnologia offre una soluzione concreta a una delle sfide più complesse del settore energetico — spiega il CEO Riccardo Chebac — garantendo sicurezza, precisione ed efficienza nello smantellamento dei reattori obsoleti e nella gestione di ambienti operativi estremi.”
«È con grande piacere che assegniamo il premio per la categoria Industrial a GraphiCore – ha commentato Luca De Rai, Direttore Ricerca e Sviluppo Energia e Innovazione del Gruppo Prysmian – La scelta del vincitore è stata particolarmente difficile quest’anno, vista l’elevata qualità e competitività di tutte le startup che hanno partecipato alla competizione, ma il riconoscimento evidenzia quanto sia importante investire in progetti capaci di accelerare la trasformazione dell’industria verso modelli più efficienti, digitali e sostenibili, e al tempo stesso rapidamente scalabili. Innovazione e Sostenibilità sono anche i pilastri della strategia di crescita di Prysmian e per tale motivo siamo estremamente orgogliosi di rinnovare anche nel 2025 la nostra collaborazione con il PNI, con cui lavoriamo da ormai 7 anni, contribuendo a rafforzare l’ecosistema della ricerca delle tecnologie e delle startup industriali in Italia.»
Michele Svidercoschi, Direttore Comunicazione, Marketing e Relazioni istituzionali Almaviva, ha commentato: «Almaviva, gruppo italiano del digitale, sostiene da tempo le iniziative di valorizzazione imprenditoriale della ricerca della Rete PNICube, nella convinzione che gli ecosistemi collaborativi siano parte integrante della sfida dell’innovazione come essenziale fattore di sviluppo e competitività. Il PNI ci ricorda un concetto fondamentale: quando diamo spazio alla ricerca e sosteniamo chi prova a trasformarla in impresa, quando promuoviamo le eccellenze scientifiche e tecnologiche e facciamo rete, l’Italia è capace di innovare, di crescere e di sorprendere.»
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