Attualità
9 Novembre 2025
Il vescovo ospite dell'iniziati "Prima leggo poi parlo" dell'associazione Tutori nel Tempo tenutasi alla chiesa di San Giacomo

Perego: “Impossibile rigenerare un Paese trascurando integrazione”

di Redazione | 2 min

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In una situazione umanitaria per cui a livello globale sono 120 milioni le persone costrette alla fuga (dall’ultimo report dell’Agenzia Onu per i rifugiati), l’8 novembre a Ferrara si è ripartiti dalla realtà locale per tratteggiare un quadro delle tutele previste per i minori stranieri non accompagnati, che anche in questo territorio vivono in bilico fra “una legge sulla carta forte e una obiettiva inaccessibilità dei diritti”, come sottolineato da Paola Scafidi, presidente dell’associazione nazionale Tutori in Rete.

L’iniziativa, parte della manifestazione “Prima leggo poi parlo”, promossa dall’associazione Tutori nel Tempo, si è tenuta alla Chiesa parrocchiale di S. Giacomo, davanti a un pubblico di oltre cinquanta persone.

L’allarme lanciato da Scafidi e dall’associazione cittadina Tutori nel Tempo, attraverso le parole del suo presidente Enrico Beccarini, riguarda la grave situazione di disagio vissuta dai minori non accompagnati, le cui possibilità di accesso a diritti fondamentali sono messe a repentaglio. “A Ferrara sono 29 i tutori volontari regolarmente formati e nonostante questo neanche una tutela è stata effettivamente attivata dal Tribunale per i minorenni di Bologna”, ha dichiarato Beccarini. Così i minori stranieri, che potrebbero beneficiare dell’assistenza competente di tutori a loro dedicati, vengono invece affidati molto più spesso ai responsabili delle strutture di accoglienza o a tutori istituzionali, figure che non garantiscono lo stesso livello personalizzato di ascolto e di cura.
“È un delitto – ha chiosato Scafidi – e uno spreco che non possiamo permetterci”.

Fra i relatori c’era anche Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara, che ha rilevato come “la nostra città sia una delle più vecchie d’Europa. Basti pensare ai paesi del Delta che in vent’anni hanno perso 30 mila abitanti. Non si può rigenerare un Paese moltiplicando le leggi sulla sicurezza e trascurando allo stesso tempo lo sviluppo di normative dedicate all’integrazione, al ricongiungimento familiare e alla tutela del fondamentale diritto d’asilo”.

In qualità di curatrice del report 2024 della fondazione Migrantes sul diritto d’asilo, Cristina Molfetta ha espresso preoccupazione per il nuovo Patto europeo sulla migrazione e l’asilo (che diventerà operativo da giugno 2026), rilevato le diverse debolezze attuali del sistema italiano di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e auspicato, in questo senso, una riorganizzazione strutturale: “Bisogna dar modo ai giovani stranieri che arrivano in Italia di contribuire al benessere del nostro Paese. Al momento non stiamo garantendo loro le stesse possibilità che daremmo a qualsiasi altro giovane”.

A intervenire sul tema anche Maria Strino, viceprefetto aggiunta per l’area diritti civili, cittadinanza e immigrazione, e don Ogan Ayomi Akakpo, direttore dell’ufficio Migrantes della diocesi territoriale. A moderare l’incontro Francesco Colaiacovo.

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