Un cammino lento, consapevole, insieme. È giunta ieri (venerdì 7 novembre) al traguardo la marcia pacifica organizzata da Cisl della Provincia di Ferrara che, dal 4 al 6 novembre, ha unito simbolicamente i Comuni dell’Alto Ferrarese fino al confine con la provincia di Bologna, per declinare il diritto alla pace nelle nostre strade.
La manifestazione, partita lo scorso 4 novembre dal Castello Estense di Ferrara, ha attraversato vari comuni dell’Alto Ferrarese con soste programmate per incontrare amministratori locali, associazioni, cittadini: un’occasione per dialogare e per riflettere. Giovedì la staffetta è ripartita da piazza del Guercino a Cento e, intorno alle 10, ha consegnato simbolicamente il testimone, contenente la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, alla Cisl dell’Area Metropolitana Bolognese, in corrispondenza di Pieve di Cento, al confine tra le province di Ferrara e Bologna.
L’iniziativa organizzata dal sindacato si è poi conclusa, venerdì 7, con una lunga passeggiata simbolica dal piazzale della Pace di Bologna, dove sono confluite le staffette provenienti da tutti i territori dell’Emilia Romagna, al santuario di San Luca dove sono state ascoltate le testimonianze di persone provenienti dai territori martoriati dalla guerra..
“Abbiamo scelto la Convenzione Europea dei Diritti dell’uomo – ha dichiarato il segretario generale della Cisl Ferrara, Giuseppe Tagliavia – perché custodisce valori universali quali il diritto alla vita, alla libertà e il divieto di tortura. Valori che, oggi, non sono affatto scontati: nel mondo si contano oltre cinquanta tra conflitti e guerre civili, ed emergere insieme è un dovere”. “Questo percorso – prosegue il segretario – non è stato, semplicemente, una corsa, ma una camminata di pace: la pace si costruisce dal basso, attraverso il dialogo, la collaborazione, la distensione”.
La scelta del testimone ha un forte valore simbolico: oltrepassare i confini, creare legami, trasmettere la responsabilità di continuare “a camminare insieme”. E il passo della marcia è denso: fra passi, soste, parole e strette di mano, la Cisl ha dato corpo ad una battaglia culturale che richiama l’impegno sindacale oltre il lavoro, verso la dignità, i diritti, la convivenza. In conclusione, la camminata ha raggiunto il suo obiettivo: non solo città A versus città B, non solo passi da Ferrara a Bologna, ma un segnale forte di comunità, alleanza, impegno per un “continente di pace” che parte davvero dal locale.
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