Salute
29 Ottobre 2025
La direttrice delle Aziende Sanitarie Natalini: "Sempre molto attenti alla tematica della sicurezza, rivolta principalmente ai propri dipendenti, ma anche ai nostri cittadini e pazienti"

Sicurezza sul lavoro in sanità. Parte da Ferrara uno strumento innovativo

di Redazione | 4 min

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Garantire la sicurezza sul lavoro del personale sanitario è anche un modo, indiretto, per migliorare le cure erogate ai cittadini. Il concetto è emerso chiaramente nel corso della giornata formativa “La salute e la sicurezza nelle strutture sanitarie. Il rischio biologico: Bio-Ritmo, uno strumento innovativo a supporto dei Servizi di Prevenzione e Protezione”, che si è svolto martedì 28 ottobre all’ospedale di Cona, presso l’aula C5 del Nuovo Polo Didattico Universitario. L’evento, organizzato dall’Unità Operativa Servizio Prevenzione e Protezione Provinciale di Ferrara in collaborazione con Inail (Direzione Regionale Emilia – Romagna), ha segnato la presentazione ufficiale del Bio-Ritmo Rischio Biologico. Questo nuovo algoritmo, sviluppato da Inail in collaborazione con le Aziende Sanitarie di Ferrara e Perugia, mira a fornire ai Servizi di Prevenzione e Protezione (Spp) una metodologia per la valutazione oggettiva e scientificamente testata del rischio biologico negli ambienti sanitari, offrendo maggiore sicurezza nella pianificazione delle azioni di mitigazione e tutela degli operatori. Una modalità operativa innovativa a livello nazionale e che con tutta probabilità “farà scuola” anche per le altre Aziende sanitarie.

La giornata formativa ha offerto un importante approfondimento sugli aspetti giuridici, organizzativi e formativi della sicurezza in sanità. È stato evidenziato che la prevenzione è un valore condiviso e responsabilità comune, in quanto proteggere chi cura significa proteggere anche chi viene curato.

“Le Aziende Sanitarie ferraresi – ha messo in evidenza Nicoletta Natalini, direttrice generale delle Aziende Sanitarie ferraresi – sono sempre molto attente alla tematica della sicurezza, rivolta principalmente ai propri dipendenti, ma anche ai nostri cittadini e pazienti che entrano nelle nostre strutture. Abbiamo collaborato con INAIL perché abbiamo identificato una metodologia comune per la valutazione del rischio. La valutazione del rischio biologico, in specifico, è cruciale perché negli ambienti di lavoro sanitari esso rappresenta uno dei rischi fondamentali e più importanti che dobbiamo tenere sotto controllo e cercare di eliminare”.

“Noi come Inail – ha ribadito Fabiola Ficola, direttrice Regionale Inail Emilia Romagna – siamo molto orgogliosi di presentare i risultati di questa sperimentazione condotta a Ferrara e in Umbria, dove i nostri professionisti hanno elaborato l’algoritmo BIO-RITMO per prevenire i rischi biologici in ambiente sanitario. Questo progetto è la sinergia tra due istituzioni che uniscono professionalità e pratica per dare una miglior tutela e garanzia di salute sia ai lavoratori che agli assistiti. Permette alla struttura sanitaria di supportare i responsabili di prevenzione nell’individuare le migliori priorità per le strategie di tutela dei propri ambienti sanitari”.

La sessione mattutina, moderata da Concetta Mazza, direttrice del Servizio Prevenzione e Protezione Provinciale delle Aziende Sanitarie ferraresi, ha visto gli interventi di Paolo Pascucci, professore ordinario di Diritto del lavoro presso l’Università di Urbino, e Loredana Quaranta, coordinatrice Laboratorio di Igiene Industriale Inail. Mazza ha tra l’altro illustrato il nuovo strumento e le sue modalità di utilizzo: “Gli operatori sanitari sono potenzialmente esposti ad agenti patogeni. Una valutazione oggettiva, validamente e scientificamente testata e provata da Inail, come quella offerta dal Bio-Ritmo, ci dà maggior sicurezza per porre le azioni di mitigazione del rischio, proteggendo i nostri operatori in maniera più mirata rispetto a metodi non scientificamente validati. La giornata di oggi è un incontro di confronto su due temi di rilievo: la sicurezza nei luoghi di lavoro e la presentazione del Bio-Ritmo, l’algoritmo per la valutazione del rischio biologico costruito da Inail in collaborazione con i Servizi di Prevenzione e Protezione delle aziende sanitarie ferraresi e dell’azienda sanitaria di Perugia. Vogliamo far comprendere che la sicurezza non è soltanto un adempimento burocratico ma riguarda tutti gli aspetti organizzativi, affinché proteggere chi cura significa proteggere anche chi viene curato. Auspichiamo che il Bio-Ritmo diventi una linea di indirizzo per tutti i servizi di prevenzione e protezione delle altre regioni nazionali”.

Paolo Pascucci ha affrontato l’attualità del tema sicurezza, sottolineando l’emersione dei rischi di nuova generazione. “Il problema della tutela della salute e della sicurezza sul lavoro resta di grande attualità. Accanto ai rischi tradizionali, stanno emergendo sempre di più i cosiddetti rischi di nuova generazione, in particolare i rischi psicosociali, che incidono sulla dimensione psichica e mentale dei lavoratori. Il concetto di salute deve ampliarsi alla persona nella sua complessità, chiamata in causa dall’organizzazione del lavoro. Non possiamo assolutamente abbassare l’asticella dell’attenzione e dobbiamo continuare ad investire fortemente sul tema salute e sicurezza, anche alla luce delle statistiche Inail che consegnano dati preoccupanti, soprattutto dal punto di vista delle malattie professionali”.

La sessione pomeridiana, moderata da Loredana Quaranta, è stata interamente dedicata alla valutazione del rischio biologico e alla presentazione dello strumento Bio-Ritmo. Sono stati illustrati il metodo, i risultati e la monografia che descrive l’attività di sperimentazione condotta. Hanno partecipato all’illustrazione dello strumento Raffaella Giovinazzo, Daniela Sarto, Sara Fiaccabrino, Elena Guerrera e Angela Gambelunghe.

L’incontro ha rappresentato un’occasione di confronto e aggiornamento professionale per rafforzare la cultura della sicurezza, a cui hanno partecipato collegati a distanza anche diversi responsabili dei servizi di prevenzione e protezione delle aziende delle altre regioni italiane. A riprova del risvolto importante anche sulla cittadinanza, la presenza tra il pubblico di mentri dei Comitati Consultivi Misti, organismo che si occupa appunto della rappresentanza dell’utenza.

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