Il 29 ottobre si celebra la Giornata Mondiale della Psoriasi, una patologia dermatologica frequente e fortemente invalidante. L’Unità Operativa di Dermatologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara (direttore facente funzioni Alessandro Borghi) si trova in prima linea nel trattamento di questa malattia e nel supporto ai pazienti che ne sono affetti.
La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle che interessa oltre il 3% della popolazione italiana. Questa patologia, non contagiosa, insorge come effetto di una predisposizione genetica e dell’intervento di fattori scatenanti quali forti stress emotivi, traumatismi meccanici, farmaci o infezioni. Anche il sovrappeso e l’obesità possono determinare la comparsa o il peggioramento della psoriasi nei soggetti predisposti. La psoriasi si manifesta inizialmente con la comparsa di chiazze e placche eritematose e squamose, spesso pruriginose, solitamente localizzate in corrispondenza dei gomiti, delle ginocchia, del tronco e del cuoio capelluto ma, nelle forme più gravi, può coinvolgere vaste aree corporee. Esistono molte varianti di psoriasi, diverse per estensione e gravità o per presentazione clinica.
Questa malattia esercita un forte impatto sulla sfera emotiva e sulla qualità di vita dei pazienti che ne sono affetti, soprattutto quando le manifestazioni coinvolgono aree scoperte come le mani, il volto oppure altre zone come i genitali o le unghie. Essa si ripercuote negativamente sulle relazioni sociali e lavorative dei pazienti creando spesso disagio e deteriorando il benessere di chi ne è affetto. La psoriasi risulta spesso associata a comorbilità (come dismetabolismo, obesità, ipertensione arteriosa, rischio di eventi cardiovascolari) che devono essere valutate e trattate per migliorare lo stato di salute generale del paziente. La presenza di dolori articolari, soprattutto al risveglio, può essere inoltre il segnale dell’insorgere dell’artrite psoriasica, infiammazione che colpisce varie articolazioni.
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