Voghiera
26 Ottobre 2025
Ospite dei venerdì letterari del Castello di Belriguardo l'ex capo di stato maggiore per il Sud Europa, autore del libro "La Nato in guerra"

L’ex Generale Nato Fabio Mini: “L’Europa è già in guerra”

di Redazione | 3 min

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di Emanuele Gessi

Voghiera. Di Nato e Unione Europea, di guerra e confini, di Putin e Trump si è parlato il 24 ottobre, alla Delizia estense di Belriguardo di Voghiera. A farlo è stato Fabio Mini, ospite dell’iniziativa organizzata dal Comune di Voghiera – a cui hanno preso parte 60 persone – come autore del libro La Nato in guerra (Edizioni Dedalo, 2025) e nella veste di generale che nel comando Nato ha ricoperto il ruolo di capo di stato maggiore per il Sud Europa – nel 2001 al vertice militare nei Balcani e nel 2002 e 2003 alla testa della missione KFOR in Kosovo.

“L’Europa è già in guerra”, così Mini nel suo intervento, che poi sull’investimento europeo di 6800 miliardi fino al 2035 in sicurezza e difesa si è espresso con severità: “Stiamo impoverendo le nazioni per mettere insieme dei soldi che non ci sono. Von der Leyen e gli altri vertici a capo della UE nel tentativo di trovarli devono rivolgersi alle banche, che a loro volta devono aprire dei debiti le cui conseguenze ricadono sui cittadini”.

Giudizio tranchant sui meccanismi della Nato odierna, che per Mini dagli anni ’90 a oggi ha visto l’avvicendarsi di segretari generali burocrati, il cui obiettivo principale si consumerebbe in un’attività di tipo propagandistico, portando l’organizzazione a deviare dai compiti istituzionali fondamentali. A completare il quadro, un’applicazione scorretta del Trattato Nord Atlantico, da cui la compromissione della sicurezza dei paesi Nato: “All’origine delle avventure belliche della Nato ci sono degli errori interpretativi gravi. A partire dalla scelta del 1997 di includere i paesi Baltici, che non avevano i requisiti militari e politici per entrare, carichi di vulnerabilità e diatribe con la Russia di cui farsi carico”.

Proprio sul conflitto che vede protagoniste Russia e Ucraina, Mini si è detto favorevole a nuovi colloqui diretti fra Vladimir Putin e Donald Trump: “I fatti di cui discutono le grandi potenze sono fondamentali. Se da un accordo fra russi e americani scaturisse l’impegno a non intervenire con gli armamenti nucleari strategici sarebbe un grande risultato. Ma questo riguarda solo loro”. Nella visione di Mini, dunque, non ci sarebbe ragione per cui l’Unione Europea e altri paesi dovrebbero partecipare agli incontri, anzi, opporsi al dialogo fra i due leader sarebbe ottuso.

L’evento che ha visto protagonista l’ex capo di stato maggiore – in dialogo con Claudio Pisapia della Pro Loco – si inseriva nell’ambito del ciclo dei venerdì letterari del Castello di Belriguardo di Voghiera. Atteso a fine novembre Sergio Giraldo, autore de L’impero minore – Crisi industriale e crisi democratica nell’Unione europea (Diarkos, 2025). Soddisfazione espressa dalla vicesindaca Isabella Masina, che nel ricordare l’importanza di alimentare lo spirito critico ha sottolineato “l’influenza che la politica internazionale è capace di esercitare sugli enti locali”, richiamando “la necessità per gli amministratori di entrare nel merito delle vicende geopolitiche per dare risposte puntuali al territorio”.

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