Politica
23 Ottobre 2025
I dem propongono "mozione di solidarietà attiva" al Consiglio comunale per garantire la tenuta occupazionale e prospettive per il futuro

Polo chimico. Pd: “Solo una visione di lungo periodo può garantire un futuro”

di Redazione | 2 min

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Il gruppo consiliare del Pd propone una “mozione di solidarietà attiva” al Consiglio comunale per i lavoratori del Polo chimico di Ferrara dopo che il 17 ottobre scorso si sono riuniti “per discutere e approvare l’accordo sindacale raggiunto tra le rsu e la direzione aziendale, a seguito della decisione di fermare, per tre mesi, le due linee produttive dell’area catalizzatori SF4 e SF5”.

I dem premettono che “solo una visione industriale di lungo periodo, che integri politiche pubbliche di sostegno, investimenti privati e innovazione tecnologica, può garantire al Polo chimico di Ferrara un futuro produttivo stabile e sostenibile capace di creare nuove occasioni di sviluppo per il nostro territorio”.

Chiedono dunque al Comune di essere propositivo, insieme alla Regione Emilia Romagna, presso il Ministero dell’Industria e del Made in Italy “affinché si faccia garante della tenuta occupazionale e del rilancio produttivo del Polo chimico di Ferrara, convocando con urgenza un tavolo nazionale di confronto che coinvolga imprese, istituzioni locali e parti sociali”.

Vorrebbero anche che insieme ai sindaci di Ravenna e Mantova, gli atri due di tre punti fondamentali del quadrilatero della chimica, di attivarsi presso i vertici di Eni-Versalis “per ottenere certezze sugli investimenti strutturali necessari a rilanciare in ottica sostenibile le produzioni dei Petrolchimici della valle padana”.

Propongono quindi la promozione di “politiche di incentivo e semplificazione amministrativa che favoriscano l’insediamento di nuove realtà produttive nel Polo chimico di Ferrara, fortemente orientate alla chimica fine e verde”.

Chiedono di “supportare tutte le iniziative promosse dai lavoratori del Polo chimico di Ferrara e dalle loro organizzazioni sindacali per tutelare i livelli occupazionali degli impianti produttivi, del centro di ricerca “Giulio Natta” e delle attività economiche legate all’indotto”.

Infine suggeriscono la promozione di un “tavolo territoriale permanente tra Comune, Provincia, Regione, Università e parti sociali per definire un piano di sviluppo integrato volto a consolidare la filiera chimica ferrarese e a garantire occupazione stabile, innovazione e sostenibilità ambientale”.

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