“C’è una visione di politica agricola comunitaria a cui non possiamo rinunciare per poterci sedere nei tavoli delle trattative ma mai come in questo momento sento la vicinanza del Parlamento europeo agli interessi degli agricoltori italiani ed europei. Il lavoro che obiettivamente l’Europarlamento sta facendo guarda agli interessi dei nostri agricoltori piuttosto che agli interessi partitici. Il contesto generale in cui ci stiamo muovendo oggi è difficilissimo e mai come ora sarà altresì fondamentale per i nostri interessi poter coordinare quest’attività in una logica di italian job e quindi continueremo a lavorare in tal senso”.
Non ha nascosto le difficoltà generali del momento ma ha altresì espresso parole cariche di speranza Massimiliano Giansanti, presidente del Copa, l’organizzazione di rappresentanza sindacale che accorpa oltre 20 milioni di agricoltori europei, e numero uno nazionale di Confagricoltura nel corso della tavola rotonda sulla Pac del futuro indetta venerdì scorso a Palazzo Roverella nell’ambito del 4° Food “Science – Lab di Ferrara”.
Giansanti che ha annunciato anche una manifestazione di protesta indetta dagli agricoltori europei martedì 21 ottobre a Strasburgo. “Ci aspettavamo una Pac in grado di stabilizzare il reddito degli agricoltori e il prezzo di vendita dei prodotti, al contrario è invece una politica agricola senza visione – ha ammesso il presidente di Confagricoltura – e così il 21 ottobre come agricoltori europei abbiamo preparato una manifestazione specifica di protesta a Strasburgo contro la proposta della nuova Pac presentata due mesi fa dalla Commissione Europa per poterci garantire e poter garantire il futuro agli agricoltori europei”.
Nelle sue conclusioni, dopo i pareri espressi dai cinque europarlamentari presenti (Stefano Bonaccini, Stefano Cavedagna, Raffaele Stancanelli con Dario Nardella e Salvatore De Meo collegati da remoto) anche la definizione del percorso per la revisione della proposta di bilancio in merito alla Pac del prossimo settennato.
“Occorre un confronto serio con l’Europarlamento e con la Commissione europea poi con il Governo del Paese – quasi un’arringa, la premessa conclusiva del presidente Giansanti -. Non è una questione di struttura ma è sbagliata la proposta e allora a questo punto si torna indietro, la si riscrive, da una parte con maggiori risorse economiche disponibili e dall’altra diversificandola, e solo in quel momento ci si siederà attorno a un tavolo a discuterla”.
“Siamo in un momento cruciale in cui si determinerà il futuro dell’agricoltura per i prossimi cinque-sette anni” ha fatto sapere Francesco Manca, presidente di Confagricoltura Ferrara, l’organizzazione sindacale promotrice dell’iniziativa in collaborazione con Anga-Giovani di Confagricoltura Emilia Romagna, col patrocinio e il sostegno della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna e del Comune di Ferrara, per un format disegnato nel suo complesso da Frame-Divagazioni Scientifiche di Torino.
“E la nostra realtà associativa – ha proseguito – da molti anni ha deciso d’inserirsi in un percorso che abbraccia le sezioni del Nord Italia per mettere sotto lo stesso tetto quattro soggetti ormai sempre più cruciali: il mondo della politica e dei decisori pubblici, quello della scienza e della ricerca, quello dell’agricoltura e della filiera agricola avendo la consapevolezza che le buone politiche non nascono nel vuoto ma solo in una società ben informata e capace di scegliere con accesso a conoscenze e informazioni di qualità. Bello vedere come quest’onda cresce nel tempo data la testimonianza di tanti di noi che hanno creduto in questo progetto”.
Matteo Fornasini, assessore con delega all’agricoltura, turismo e bilancio del Comune di Ferrara ha affermato che l’amministrazione comunale è “da sempre al fianco del settore agricolo: l’agricoltura ferrarese produce un valore pari al 5,2% del totale provinciale, un valore doppio rispetto alla media dell’Emilia Romagna e alla media del nostro Paese”. Paolo Govoni, vicepresidente della Camera di Commercio di Ferrara-Ravenna ha insistito sulla funzione strategica dell’agricoltura, in un territorio fortemente produttivo, per la quale diventa essenziale il lavoro di squadra tra associazioni, imprese e istituzioni.
Come d’altronde ha asserito pure Massimiliano Urbinati, dirigente scolastico dell’Istituto Superiore Vergani-Navarra, fermamente convinto che l’investimento formativo dei giovani debba procedere di pari passo con una progettualità di lungo periodo. Una sfida delicata, l’ha definita Rosanna Gamerra, Vice Prefetto vicario, “quella del rapporto tra agricoltura e innovazione”.
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