Politica
18 Ottobre 2025
La consigliera pentastellata chiede al sindaco di prendere posizione come fatto dal suo omologo di Rubiera ""in favore del ritiro di ogni ipotesi di compartecipazione delle Regioni alla rendita"

Marchi contro il gioco d’azzardo legittimato come fonte entrata pubblica

di Redazione | 2 min

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Un ordine del giorno contro il gioco d’azzardo è stato presentato dalla consigliera comunale del Movimento 5 Stelle Marzia Marchi prendendo spunto dall’intervento del sindaco di Rubiera e coordinatore tematico-politico alla promozione della legalità e lotta al gioco d’azzardo di Anci Emanuele Cavallaro.

Marchi chiede al sindaco e al Comune di Ferrara di attivarsi presso il governo “in favore del ritiro di ogni ipotesi di compartecipazione delle Regioni alla rendita derivante dagli introiti fiscali del gioco d’azzardo e a chiedere invece una legge organica di contrasto al gioco d’azzardo patologico”.

Chiede inoltre di “istituire un fondo nazionale per le ludopatie e strumenti di coprogettazione cui possano attingere Regioni, Comuni, Asl e Terzo settore per finanziare prevenzione, formazione e potenziamento delle strutture che già si occupano del contrasto a questa crescente dipendenza”.

Nel chiederlo ripercorre ciò che Cavallaro aveva già espresso, anche su queste pagine, sottolineando come il gioco d’azzardo sia “una patologia sociale” e non “una rendita”. “Non si può – era il titolo esplicito della nota – legittimare una dipendenza come fonte di entrata pubblica”.

“Il Governo italiano – ricorda Marchi – ha formulato la proposta di introdurre nella Legge di Bilancio 2026 un meccanismo che garantisca alle Regioni una quota percentuale del gettito derivante da slot machine e Vlt rischiando di provocare in cambio un allentamento delle proprie posizioni su distanziometri e restrizioni territoriali, indebolendo così le misure antiazzardo”.

Alla fine di maggio del 2025, “la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha richiesto ufficialmente di posticipare di un anno – fino ad almeno agosto 2026 – l’emanazione del decreto sul gioco fisico, previsto dalla delega per il riordino dei giochi pubblici, originariamente in scadenza a fine agosto 2025, per permettere di «istituire a favore delle Regioni una compartecipazione percentuale al gettito da gioco»”.

“L’emendamento della relatrice Mariangela Matera (FdI) – prosegue la consigliera -, approvato in commissione Finanze della Camera il 3 giugno, recepisce tale richiesta, dilatando i tempi della delega fino agosto 2026. Ciò consentirebbe al Governo, nella legge di Bilancio 2026, di definire nei decreti delegati la compartecipazione al gettito di slot e Vlt”.

“Il gettito – conclude – sarebbe quello derivante dai cosiddetti apparecchi da intrattenimento, ovvero le slot machine e le videolottery, i giochi d’azzardo su rete fisica che hanno fatto la fortuna delle casse dello Stato e la sfortuna di decine di migliaia di giocatori sparsi in tutta Italia”.

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