Cronaca
16 Ottobre 2025
Il collegio del tribunale di Ferrara ha ridimensionato il quadro accusatorio nei confronti del suocero di una donna di 30 anni che lo aveva denunciato anche per abusi

Stalking alla nuora, quattro anni a un 73enne. Cade l’accusa di violenza sessuale

di Davide Soattin | 3 min

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Assolto dall’accusa di violenza sessuale, ma condannato per quella di stalking. È quanto ieri (mercoledì 15 ottobre) ha deciso il collegio del tribunale di Ferrara nei confronti di un 73enne di nazionalità italiana, infliggendogli quattro anni di pena per aver perseguitato la propria nuora, una 30enne di nazionalità straniera. L’uomo era finito a processo anche per aver abusato della donna, ma alla fine – per quel capo di imputazione – i giudici non hanno raggiunto la prova oltre ogni ragionevole dubbio e non lo hanno ritenuto responsabile.

Secondo quella che era l’accusa iniziale, il 73enne aveva approfittato della donna, mentre viveva sotto lo stesso tetto. I fatti per cui la Procura aveva portato l’uomo a processo infatti, avvenuti in città, erano iniziati a fine 2020 quando, dopo il matrimonio, la donna era andata a vivere col marito e i due figli minorenni a casa dei genitori di lui. A fine 2023 però, per qualche motivo, qualcosa si ruppe nella relazione sentimentale tra lei e il marito e la 30enne si affidò all’avvocato Gianni Ricciuti, per dare avvio all’iter di separazione.

Inizialmente si pensò a un ‘normaledivorzio dovuto alle difficoltà e agli ostacoli che una coppia potrebbe trovare durante la quotidianità, ma ben presto la situazione prese una piega strana, quanto inaspettata.

Passo dopo passo, infatti, la donna entrò in confidenza con l’avvocato e raccontò che da qualche mese il suocero, dopo che lei aveva lasciato l’abitazione familiare, aveva iniziato a perseguitarla con pedinamenti e appostamenti sia sul posto di lavoro che sotto la sua nuova abitazione, spesso con scenate tra offese e strattonamenti. Una serie di comportamenti che sarebbero andati avanti dal luglio al novembre 2023, quando la donna esasperata, dietro il consiglio del proprio avvocato, prese la decisione di denunciare tutto ai carabinieri.

Sulla base delle prove raccolte, la Procura di Ferrara dispose successivamente il divieto di avvicinamento nei confronti del 73enne.

Ma è proprio davanti ai militari che la donna crollò e iniziò a raccontare i motivi che l’avevano portata a chiedere la separazione dal marito, spiegando che per circa tre anni, da fine 2020 a luglio 2023, era stata costretta dal suocero a subire atti sessuali dietro il ricatto di raccontare tutto al figlio se avesse aperto bocca. Secondo l’impianto accusatorio inizialmente ricostruito dalla Procura di Ferrara infatti, usando la forza e soggiogando la donna al suo volere, in più occasioni, mentre suo figlio era assente, il 72enne avrebbe palpeggiato, baciato e avuto rapporti sessuali completi con la 30enne contro la sua volontà. Rapporti consumati in casa, nel bagno del treno, e addirittura nella casa in cui si era trasferita per cercare di fuggire da quel vortice di violenze.

Circostanza, quest’ultima, che però non è stata confermata dall’istruttoria dibattimentale di primo grado. Il collegio del Tribunale di Ferrara, infatti, pur riconoscendo la responsabilità del 73enne in relazione all’accusa di stalking – per la quale è stato condannato a quattro anni di carcere e al pagamento di una provvisionale di 5mila euro – lo ha assolto dall’iniziale imputazione di violenza sessuale, ridimensionando – e non di poco – il quadro accusatorio con cui era stato rinviato a giudizio.

“Prevale il senso di soddisfazione per un’esemplare condanna per stalking” è il commento dell’avvocato Gianni Ricciuti, che ha assistito la donna assieme al collega Gabriele Farinelli. “Alla mia cliente – ha proseguito – non interessava tanto sapere che l’uomo è stato condannato a un anno in più o un anno in meno, ma che finisse l’incubo a cui era stata costretta. Confidiamo che questa condanna serva all’imputato per fargli comprendere certe cose e alla mia assistita per farle ricominciare una vita che fino a oggi le è stata rovinata fisicamente e psicologicamente“.

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