“Comunista di me**a”. È la frase che il sindaco di Ferrara Alan Fabbri avrebbe rivolto ad Anna Zonari durante il Consiglio comunale del 13 ottobre. A denunciarlo è la stessa consigliera de La Comune di Ferrara durante il dibattito nel quale stava presentando uno dei due odg sul boicottaggio di Israele.
Per la maggioranza due odg “anacronistici”, come li ha definiti il sindaco prima di uscire dall’aula stizzito, per l’opposizione necessari. “Votare questi odg non è un atto simbolico ma un atto di coscienza e decenza, un modo per dire non nel mio nome”, ha detto durante il dibattito Arianna Poli (Civica Anselmo).
A presentare i due ordini del giorno sono Anna Chiappini (Pd) e Anna Zonari (La Comune di Ferrara). In entrambi, ognuno con le proprie peculiarità e votati in modo compatto dall’opposizione, ma chiaramente non dalla maggioranza, proponeva il boicottaggio dei prodotti israeliani, la fine dei rapporti con il governo di Israele e la fine della partecipazione a quella che viene definita economia di guerra, da parte del Comune di Ferrara.
La maggioranza sostiene invece di non essere convinta da “equilibrio e opportunità”, spiega Andrea Ferrari (FdI) che trova in “Hamas la principale causa” delle sofferenze del popolo palestinese. Lo stesso consiglieri ritiene anche necessario un approccio “più rispettoso ed equilibrato”, anche per questo ritiene “inopportuna” la presentazione dei due odg nel giorno in cui sono stati liberati gli ostaggi israeliani.
Un principio di tregua che per la maggioranza è merito del presidente degli Stati Uniti Trump oltre che di governi, tra cui, nella loro visione, quello italiano, che avrebbero saputo lavorare per facilitare questa solizione.
Le posizioni sono agli antipodi con Zonari che invece sottolinea: “Non è stata la politica ma le piazze del Mondo che hanno manifestato, mentre la politica con la sua ipocrisia che ha guardato le sentenze e il diritto internazionale come carta straccia”.
Nessuno nega l’importanza della presa di posizione di Trump ma il contesto nel quale ha agito, notano dall’opposizione, è stato influenzato anche dalle piazze e dai paesi arabi che, in particolar modo dopo l’attacco di Israele a Doha, hanno aumentato la pressione sul presidente statunitense.
Una pressione che, dice Massimo Buriani, “oltre alla piazze fanno anche i consigli comunali” ma anche i sindaci, Anna Chiappini durante la presentazione ha citato Alessandro Barattoni di Ravenna e i portuali che hanno impedito la partenza di esplosivi per Israele.
“Io credo – ha sottolineato invece Marzia Marchi (M5S) – che se vogliamo essere conseguenti al festeggiamento legittimo di pace allora dobbiamo mettere in atto azioni perché questo diritto venga garantito”.
“Non sono né cieca né sorda – ha invece detto Arianna Poli – e dopo più di 70 anni di occupazione e 2 anni di carneficina con decine di migliaia di morti, perdonatemi se oggi mi trema la voce, c’è un limite a tutto e quel limite si chiama umanità”.
“L’Onu – conclude – parla apertamente di genocidio, e noi continuiamo a fare affari come se nulla fosse? Io lo trovo indecente”.
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