Politica
14 Ottobre 2025
Il primo cittadino: "Dopo troppo tempo intriso di dolore e divisioni, Israele e Palestina hanno finalmente trovato la via della pace"

Accordo Hamas-Israele. Fabbri in Consiglio: “Grazie Trump”

di Redazione | 3 min

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“Non possiamo ignorare l’importanza storica rappresentata dalla giornata di oggi, penso quindi sia doveroso spendere qualche minuto oggi. Un atto dovuto, anche dopo le tante manifestazioni, giuste e non giuste, che si sono tenute anche all’interno di questa sala consiliare”.

Alan Fabbri ha aperto con queste parole il Consiglio Comunale di Ferrara del 13 ottobre. Il sindaco ha preso parola per ricordare la liberazione, dopo 738 giorni, dei 20 ostaggi israeliani imprigionati da Hamas ancora vivi dopo l’attacco del 7 ottobre 2023, a seguito dell’accordo sul cessate il fuoco.

Un accordo arrivato dopo due anni di guerra, la devastazione della Striscia di Gaza definita genocidio da parte della Commissione internazionale indipendente d’inchiesta delle Nazioni Unite sul Territorio palestinese occupato.

“Dopo troppo tempo intriso di dolore e divisioni – prosegue Fabbri -, Israele e Palestina hanno finalmente trovato la via della pace. Una pace attesa, necessaria, spesso ritenuta impossibile”. A testimonianza di questo cita “tutte le manifestazioni permesse in questa città” nonostante, il sindaco non rinuncia a una stoccata, i “toni violenti portati anche in questo consesso”. Il riferimento è all’acceso scontro avvenuto durante il Consiglio comunale dello scorso 24 marzo.

“Quella che oggi celebriamo – aggiunge il sindaco – non è soltanto la fine delle ostilità: è la vittoria della diplomazia, del dialogo e della speranza. È la dimostrazione che, anche nei momenti più bui, la fiducia nel dialogo e nella mediazione prevale sulla forza delle armi e sull’inutilità dell’odio di piazza. Ferrara non può che unirsi al coro del mondo che oggi si rallegra e guarda con rinnovata fiducia l’alba storica di un nuovo Medio Oriente”.

E ancora: “A nome dell’Amministrazione comunale, desidero esprimere un pensiero di gratitudine a chi, con perseveranza, ha lavorato per rendere possibile questo traguardo. Il nostro grazie va anzitutto a chi ha esercitato una leadership mondiale capace di forzare l’impossibile. Ringraziamo quindi in particolar modo il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per la determinazione politica e la tenacia diplomatica con cui ha spinto le parti al tavolo e per aver creato le condizioni di un accordo concreto e verificabile. Un ringraziamento va anche al Governo italiano e a tutte le istituzioni coinvolte nel processo negoziale, per aver compiuto scelte orientate alla sicurezza e alla stabilità, aprendo uno spiraglio concreto verso un futuro di coesistenza tra i due popoli”.

“La liberazione degli ostaggi, il cessate il fuoco e l’impegno a definire fasi progressive di normalizzazione sono – dice Fabbri – traguardi che non si raggiungono con la retorica della contrapposizione, né con le accuse facili e le semplificazioni, ma con il coraggio di chi sceglie la via del dialogo e della responsabilità”.

“Sicurezza per il popolo israeliano – conclude il primo cittadino -, che ha diritto a vivere senza la minaccia del terrore. Dignità e futuro per il popolo palestinese, che ha diritto a vivere libero, con prospettive democratiche, economiche e istituzionali. Solo se questi due diritti cammineranno insieme la pace potrà davvero durare. La giornata di oggi ci insegna che la pace non arriva da sola: nasce quando qualcuno decide di smettere di odiare – e non mi riferisco alle piazze italiane, ovviamente – e ricomincia a costruire. È un lavoro fatto di scelte quotidiane, di rispetto e di verità. Ed è lì, in quel lavoro umile e continuo, che la storia può cambiare davvero direzione”.

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