di Nicolò Govoni

Riceve grandi complimenti l’Adamant Ferrara dallo staff tecnico, della Paperdi nel postpartita della quarta giornata di B Nazionale, ma resta un compleanno un po’ amaro per coach Giovanni Benedetto, che ha accarezzato il sogno di regalarsi per il compleanno l’impresa contro una big come Caserta.

“Facciamo sempre gli stessi errori e commettiamo le stesse ingenuità”, le parole dell’allenatore biancazzurro. “Nei momenti importanti forziamo, quando probabilmente dovremmo solo gestire in maniera diversa. Caserta ci ha dominato fisicamente, per la sua struttura fisica importante, e non ci ha permesso di essere tanto presenti a rimbalzo come nelle altre partite. Infine, anche la nostra inesperienza ha giocato la sua parte”.

“Ci manca qualcosa per poter competere a questi livelli. Ci sono tre campionati diversi in uno: quello di alcune squadre in alto, quello a metà classifica, e un altro campionato con le squadre a zero punti. Oggi, così come Livorno, abbiamo affrontato una squadra solida fisicamente che ci ha creato tante difficoltà, e non ci ha permesso di essere competitivi come sempre”. Ma, alla fine, si parla sempre di una partita ai novanta punti “arrivata al supplementare, che abbiamo giocato anche con intelligenza tattica contro squadra ben organizzata e con un roster profondo ed esperto”.

“Non c’è delusione, ma siamo consapevoli che questa squadra ha la necessità di crescere in fretta: queste sono partite che ogni tanto bisogna vincere, diventerà fondamentale con una classifica corta”.

Cosa si porta a casa coach Benedetto? “Ferrara c’è, eccome. Il gruppo si diverte a stare insieme ed è tanto predisposto al lavoro. Tutti ci davano per sconfitti alla vigilia: adesso sapranno che giocare contro di noi gli creerà difficoltà. Mi dispiace non avere fatto un regalo ai nostri ragazzi. Resto convinto che questa squadra possa fare passi in avanti per portare a casa partite complicate come quella di oggi”.

Le scelte alla fine? “Marchini era stanco, aveva fatto due forzature e c’era necessità di maggiore controllo del pallone e capacità di ragionare, con un play e non con le due guardie, che servivano invece per recuperare lo svantaggio nei regolamentari. Nel supplementare abbiamo forzato conclusioni, giocando poco la palla e concedendo opportunità in contropiede ai nostri avversari”.

Tutti possono dare il loro contributo, è questa la forza dell’Adamant: “Se Tio oggi ha sofferto giocatori fisicamente importanti e l’inesperienza di un ragazzo che per la prima volta si affaccia in B, Casagrande invece ha fatto valere la sua esperienza. Renzi ha grande talento, ma quando ci serviva più energia è entrato Sackey, pur con meno esperienza. Sono tutte armi a nostra disposizione, abbiamo sempre protagonisti diversi: tuttavia, dobbiamo maturare domenica dopo domenica”.