La Procura aveva chiesto una condanna a quattro anni, ma alla fine se la caverà con 1.000 euro di multa. È quanto – ieri (mercoledì 8 ottobre) mattina – il collegio del tribunale di Ferrara ha sentenziato per un 30enne di nazionalità rumena, inizialmente finito a processo per aver rapinato dello smartphone e malmenato un proprio connazionale. L’uomo è stato assolto dall’accusa di rapina, venendo invece condannato per lesioni personali semplici, reato che in origine gli era stato contestato in forma aggravata.
Il fatto era avvenuto all’interno della stazione di Ferrara nella nottata tra il 29 e il 30 agosto 2023. A denunciare l’accaduto era stato un musicista di strada, che suona la fisarmonica e vive chiedendo l’elemosina tra le province di Ferrara, Bologna e Rovigo. Lo aveva fatto durante la prima mattinata del 30 agosto, quando aveva incontrato due agenti della PolFer all’interno dello scalo ferroviario, tra cui l’ispettore Mirko Perelli, ascoltato ieri in aula per ripercorrere le indagini effettuate dopo l’episodio.
“Ci aveva avvicinati – ha ricordato il poliziotto – e ci aveva raccontato che, durante la notte, era stato aggredito davanti al bagno del primo binario, dopo essere stato rapinato del proprio smartphone. Presentava effettivamente quelli che erano segni di una colluttazione: una ferita lacerocontusa alla testa, varie ecchimosi al volto e dolori addominali. Gli prestammo quindi immediata assistenza, e successivamente volle formalizzare la propria denuncia, indicando il nome del presunto aggressore”.
Ovvero quello del 30enne poi finito a processo. “Era un uomo già noto alla vittima e anche a noi, frequentatore abituale della stazione, già segnalato dai nostri uffici e noto per episodi legati a delitti predatori e al consumo di alcol”, ha aggiunto Perelli.
La vittima aveva raccontato di essere stata invitata dal 30enne a bere dell’alcol e che quest’ultimo le aveva offerto una sigaretta artigianale, verosimilmente confezionata con della sostanza stupefacente. Successivamente, l’imputato gli aveva chiesto di poter utilizzare il telefono per chiamare la madre in Romania, appartandosi poco dopo con un terzo uomo, “mai identificato e mai più rintracciato”, con cui aveva scambiato alcune parole prima che quest’ultimo si allontanasse, mentre lui aveva fatto ritorno dalla vittima.
In quel momento la situazione sarebbe degenerata, sfociando in un vero e proprio pestaggio: il musicista, non vedendo più il proprio telefono (mai più ritrovato), aveva chiesto spiegazioni al riguardo al 30enne e tra i due sarebbe nata una violenta colluttazione, durante la quale la vittima sarebbe stata colpita e successivamente fatta cadere a terra. L’imputato, approfittando del momento, si sarebbe poi dato alla fuga, mentre l’uomo ferito aveva tentato inutilmente di rincorrerlo, senza riuscirci.
“Abbiamo subito cercato riscontri al racconto della vittima tramite le immagini di videosorveglianza – ha spiegato Perelli – che, pur non mostrando il momento esatto della rapina, avevano permesso di verificare la coerenza dei movimenti descritti nella denuncia. Dalle immagini, infatti, non si vede lo scambio del telefono, ma si nota il colpo sferrato dal 30enne alla vittima” ha aggiunto, prima che il collegio del tribunale di Ferrara assolvesse l’imputato dall’iniziale accusa di rapina, condannandolo invece per le lesioni personali.
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