Sabato 6 settembre, alle 18.30, presso il piazzale della stazione ferroviaria di Marzabotto, si è svolta la cerimonia di intitolazione del Centro Giovanile comunale a Federico Aldrovandi, nel ventesimo anniversario della sua morte. Un momento intenso e partecipato, che ha unito istituzioni, associazioni e cittadini attorno al ricordo di un ragazzo rimasto per sempre a 18 anni.
Sulla pagina Facebook dedicata a Federico, gli amici hanno scritto: “Una grande emozione oggi l’intitolazione del Centro Giovanile del Comune di Marzabotto a Federico. Ringraziamo di cuore la sindaca Valentina Cuppi che in questi 20 anni non ci ha mai fatto mancare il suo supporto. Ora ragazze e ragazzi di questo luogo, medaglia al valore per la lotta di Liberazione, cresceranno assieme al nostro amico che invece è rimasto per sempre ai suoi 18 anni”.
Il Centro Giovanile, recentemente rinnovato e ri-arredato, è tornato a essere un punto di riferimento per la comunità, ospitando attività culturali, associative e sportive. Un luogo vivo, dove soprattutto i giovani possono incontrarsi e costruire legami, ora arricchito dal ricordo di Federico.
A seguire, dalle 19, il campo sportivo di Marzabotto ha ospitato il torneo di calcio a 5 in sua memoria, all’interno della Monte Sole Cup. In campo sono scesi Gli Amici di Aldro, la Curva Ovest di Ferrara, gli Ultras del Bologna e I Regaz di Marzabotto, unendo sport e memoria in un clima di solidarietà.
“Come Comune di Marzabotto e come volontari del centro giovanile – ha spiegato la sindaca Valentina Cuppi – da tanto tempo siamo in contatto con la famiglia e gli amici di Federico. Abbiamo dato il nostro aiuto per l’organizzazione di iniziative a Ferrara e concerti per ricordarlo e siamo sempre stati a sostegno della richiesta di giustizia e di verità per Federico. Abbiamo voluto dedicargli un luogo di ritrovo dove vengono svolte tantissime attività per i giovani, in modo che il suo ricordo rimanga sempre vivo”.
Oltre all’intitolazione del centro giovanile, è stato realizzato un murales a sua memoria.
Con questa iniziativa, Marzabotto rinnova il suo impegno a custodire la memoria, non solo della Resistenza e della sua storia di comunità, ma anche di giovani come Federico, la cui vicenda continua a interrogare e a unire.