Cronaca
7 Settembre 2025
La Procura attende le analisi del capello per confrontarle con gli ammanchi dei farmaci di cui viene contestato l'utilizzo

Morti sospette ad Argenta. Ammanchi importanti di Midazolam

di Pietro Perelli | 3 min

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È in attesa delle analisi del capello la Procura di Ferrara che sta indagando sulle morti sospette all’ospedale di Argenta. Proprio da queste analisi potrebbero arrivare dati confrontabili con l’ammanco, in grandi quantità, di Midazolam riscontrato dai carabinieri del Nas durante un controllo al Mazzolani-Vandini.

Per dare una proporzione di questi basti pensare che dalle risultanze investigative l’utilizzo che si faceva di quest’ultimo farmaco pare fosse 3 o 4 volte superiore (anche a parità di pazienti) rispetto ad ospedali come quello di Lagosanto o di Cento. Non solo, parrebbe che si sia arrivati a superare i consumi di un ospedale come quello bolognese del Sant’Orsola, uno dei nosocomi più grandi d’Italia.

Il Midazolam è solo uno dei farmaci su cui si stanno concentrando gli inquirenti, nel reparto in cui operava l’infermiere 44enne Matteo Nocera, oggi in carcere, pare siano stato trovato un ammanco di 4 fiale di Esmeron. Si tratta di un farmaco miorilassante che ha come principio attivo il bromuro di rocuronio, che può essere utilizzato solamente da un medico con una speciale abilitazione oppure da un medico anestesista per favorire l’intubazione del paziente o per interventi che richiedono l’anestesia, quindi quasi esclusivamente nel campo della medicina di urgenza e non come trattamento terapeutico di alcun tipo.

“Se somministrato al di fuori di queste pratiche – aveva precisato il colonnello Luca Treccani, comandante del Nucleo Operativo dei carabinieri di Ferrara, durante la conferenza stampa in cui venivano precisati i motivi dell’arresto di Nocera – comporta la paralisi dell’apparato respiratorio perché provoca il rilassamento dei muscoli, bloccando il respiro e quindi portando alla morte della persona che ne fa uso”.

Il Midazolam è invece un farmaco appartenente alle benzodiazepine che ha effetti molto forti ed è utilizzabile solamente sotto prescrizione medica, ha proprietà ipnotico sedative. Deve essere somministrato da un medico o da un infermiere dopo essere stato prescritto in terapia e può essere assunto in diverse forme, per via orla e rettale, anche se in gran parte dei casi avviene attraverso soluzione iniettabile. Si tratta di una sostanza che assunta in grandi dosi o in combinazione con altri farmaci potrebbe avere effetti collaterali molto gravi, finanche la morte.

Il provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di Nocera risale allo scorso 12 luglio per il pericolo di inquinamento probatorio e di reiterazione del reato oltre al fatto che gli inquirenti hanno acquisito elementi tali da far ritenere che l’indagato avrebbe potuto compiere “atti ritorsivi” verso i colleghi che avevano segnalato anomalie e sospetti.

L’infermiere è indagato per le morti dell’83enne Antonio Rivola e della 90enne Floriana Veronesi, i due anziani che – nel settembre di un anno fa – avevano perso la vita all’ospedale Mazzolani-Vandini di Argenta, dove erano ricoverati nel reparto di Lungodegenza Post-Acuzie Geriatrica Riabilitativa. A lui, la Procura di Ferrara contesta attualmente due ipotesi di reato: il duplice omicidio volontario aggravato e i maltrattamenti aggravati a carico di una cinquantina di pazienti tra i 70 e i 90 anni.

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