La Fials torna a denunciare la “carenza di organico nei reparti di degenza, nei servizi territoriali” che definisce “oramai cronica”, senza che siano stati messi in campo “concreti interventi […] per migliorare le condizioni di lavoro, per ridurre lo stress lavoro correlato, per rendere attrattivo il lavoro nella sanità pubblica nel nostro territorio”.
La criticità, secondo il sindacato, si acuisce nel periodo estivo, quando “alla chiusura di settori/servizi, riduzione delle prestazioni, corrisponde al contempo il potenziamento di posti letto o prestazioni con il conseguente sovraccarico lavorativo per i professionisti dei settori/servizi ‘ospitanti’”.
Un esempio emblematico riguarda la degenza chirurgica dell’Ospedale del Delta, dove “mentre viene chiuso un intero settore di 18 posti letto, contestualmente si incrementano i posti letto del settore superstite che da 36 passa a 41”, con punte di presenza anche più alte a causa della sovrapposizione di pazienti in attesa di intervento e degenti in dimissione. Una situazione che porta la Fials a parlare di un servizio sanitario che assume “sempre più le sembianze di una fabbrica simil ‘Tempi moderni’”.
La condizione più grave si registra sul fronte degli operatori socio-sanitari: “la situazione è drammatica, il punto più basso nell’assistenza è stato toccato alcuni giorni fa con un solo Oss in turno, con un aiuto parziale in extremis”. Una carenza che “interferisce sul lavoro degli infermieri in continuo ricambio, costretti ad interrompere le loro attività di osservazione, pianificazione, assistenza e cura, con grave rischio di incorrere in errori e/o omissioni”.
La segreteria territoriale della Fials sottolinea che “l’assistenza non va improvvisata, va pianificata e garantita per la tutela della salute e incolumità dei pazienti e a garanzia del benessere psico-fisico dei professionisti tutti”.
Il sindacato sollecita quindi “l’adeguamento dell’organico Oss e di infermieri alle oggettive esigenze organizzative ed assistenziali dei servizi sanitari della nostra provincia” e chiede la copertura immediata delle assenze, per ridurre il carico di lavoro e “ripristinare ritmi sostenibili”.
Fials definisce “intollerabile, soprattutto in una realtà come l’Ospedale del Delta, […] che si continui a giocare con i termini, ‘minimi assistenziali’ confusi ad arte con i ‘minimi di presenze nei giorni di sciopero’, oppure ‘rimodulazione delle attività’ come se fosse possibile comprimere i bisogni di assistenza dei pazienti spesso anziani e non autosufficienti”.
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