Comacchio
1 Settembre 2025
Sullo stesso tempa interviene anche Gianella (FdI) che però ne fa un problema burocratico e sottolinea la perdita per i pescatori

Moria di cannolicchi. Falciano (Upe): “Analisi immediate”

di Redazione | 3 min

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Lido di Volano. Le spiagge di Volano sono invase da cannolicchi morti e sono in molti a esprimere preoccupazione per la situazione. Tra questi il presidente dell’associazione di tutela ambientale Upe (Unione Pescatori Estensi) Marco Falciano ma anche, con visioni e prospettive differenti, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Fausto Gianella.

Falciano ricorda quindi la moria di fauna ittica del 2019 “ancor più grave che si abbatté sull’intero litorale ferrarese”. Alla sua preoccupazione si unisce anche quella di un lettore che nel segnalare il problema parla di “una moria di cannolicchi” che dura da 4 giorni con i piccoli molluschi ammassati sulla battigia che provocano “puzza e mosche”.

Il presidente di Upe sottolinea come “i nostri corsi d’acqua, ad ogni forte piovasco, fungono da ricettacolo dei reflui in eccesso scolmati dalla rete fognaria pubblica, troppo spesso sottodimensionata rispetto alle esigenze abitative”. Un problema che spiega derivare dall’aumento delle dimensione delle città mentre “non si sono adeguate a tale crescita” le fognature e “la capacità degli impianti di depurazione”. In parallelo, i fenomeni metereologici di enorme intensità che, a causa del cambiamento climatico, si fanno sempre più frequenti, perdendo ormai il carattere dell’eccezionalità, “aggravano la situazione”.

“La commistione tra la vetustà e l’inadeguatezza della rete fognaria – spiega -, l’aumento della frequenza dei fenomeni meteo estremi e, non di meno, l’afflusso turistico nelle aree costiere causa periodicamente, in occasione dei primi forti piovaschi di fine stagione, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, grandi morie di fauna ittica e mitili lungo le coste”.

Fenomeni come quello che si è visto negli ultimi giorni o quello del 2019 sono, dice Falciano, “solo la punta dell’iceberg di una problematica che ha radici profonde, che si estendono fino agli scolmatori fognari che, molti chilometri più a monte, recapitano il refluo costituito da inquinanti di origine domestica e industriale nei fiumi e nei canali che conducono al mare”. Così “la presenza di tensioattivi e batteri fecali, produce l’eutrofizzazione e, conseguentemente, l’anossia delle acque, determinando la morte delle forme di vita acquatiche che per vivere hanno bisogno di ossigeno, quali pesci e mitili”.

Upe, fortemente preoccupata “dalla periodicità di questi allarmanti fenomeni”, chiede agli enti di controllo “che siano compiute le necessarie analisi della fauna ittica oggetto di moria e che ciò avvenga nell’immediatezza del fatto, attivando il servizio di pronto intervento così come previsto dalla legge e non, come spesso accade, a diversi giorni di distanza dalla segnalazione”.

Il consigliere Gianella interviene sostenendo invece che “la costa ferrarese non deve essere abbandonata”. E sulla questione cannolicchi pone un problema di burocrazia ritenendo “paradossale che una risorsa ittica come questa sia preda di gruppi improvvisati o del mercato nero, mentre i pescatori professionali, quelli che rispettano le regole, non possono raccoglierli”.

Per l’esponente di Fratelli d’Italia si tratta di “una perdita economica enorme in un momento in cui la crisi del granchio blu ha già messo in ginocchio la filiera delle vongole”. Oggi si starebbe dunque “sprecando un’opportunità che potrebbe dare ossigeno al nostro comparto ittico”.

Ormai però “quintali di cannolicchi morti stanno arrivando dal mare rendendo impraticabile di fatto le spiagge” e la loro pesca. “Ecco – secondo Gianella – l’ennesima prova che l’eccessiva burocrazia, oltre ad esser un danno economico, può trasformarsi in una vera e propria problematica ambientale”.

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