“Lunedì 11 agosto abbiamo portato in corteo l’immagine del martire palestinese Anas al-Sharif in Corso Martiri della Libertà, per ricordarlo insieme ai suoi colleghi giornalisti nel luogo che riteniamo gli spetti: tra i martiri, tra coloro che hanno dato la propria vita per la libertà, non tra i ‘terroristi’”. Poche ore dopo la manifestazione, il memoriale è stato vandalizzato e distrutto.
Il movimento Ferrara per la Palestina denuncia come, invece di ricevere solidarietà, “venerdì 15 agosto abbiamo appreso che invece di esprimerci solidarietà, il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, ha chiesto ufficialmente al prefetto di Ferrara di vietare le nostre manifestazioni e di prendere provvedimenti nei nostri confronti, accusandoci di dissacrare il nome dei martiri ferraresi, di strumentalizzare la memoria e di usare ‘il conflitto israelo-palestinese’ per alimentare odio verso gli ebrei”.
Secondo gli attivisti, si tratterebbe di “accuse strumentali e intimidatorie: un tentativo di silenziare la voce di noi palestinesi a Ferrara, di delegittimare la nostra comunità ed i nostri martiri, di criminalizzare il nostro diritto di espressione e al dissenso”.
Il testo diffuso dal movimento richiama diversi episodi legati all’amministrazione cittadina: dal voto contrario al cessate il fuoco del dicembre 2023, alle parole di un “suo” consigliere comunale, Benito Zocca, che ha paragonato “le donne palestinesi alle nutrie”, fino all’accoglienza ufficiale riservata all’ambasciatore israeliano. Ricordano inoltre che, in Consiglio comunale, Fabbri avrebbe definito i manifestanti “terroristi” intimando loro di “tornare a casa vostra”.
Accuse pesanti vengono rivolte direttamente al sindaco e alla giunta: “Sono complici del reato di genocidio e sono promotori dell’ideologia sionista, un’idea che da oltre 77 anni si manifesta tramite la guerra, l’occupazione, il colonialismo, la pulizia etnica, la segregazione razziale, il suprematismo etnico e religioso”.
Il movimento rivendica la propria presenza nelle celebrazioni cittadine per la Resistenza e nel 25 aprile, contrapposta all’assenza del sindaco: “Ci chiediamo chi è che strumentalizza i martiri della Resistenza italiana”.
Ferrara per la Palestina ribadisce infine la propria posizione: “Noi abbiamo fatto una promessa ad Anas, a tutti i nostri martiri, non abbandoneremo Gaza, non smetteremo di lottare fino a quando la Palestina non sarà libera, dal fiume, al mare. Potete fare quello che volete, noi non ci piegheremo mai, come hanno scelto di non piegarsi i martiri della resistenza italiana”.
Il comunicato si chiude con un appello alla città: “Pretendiamo sia rispettato il nostro diritto a manifestare, diritto garantito dalla Costituzione italiana antifascista, e invitiamo la cittadinanza, le associazioni, i movimenti sociali e le istituzioni democratiche a prendere posizione contro questi gravi atti di repressione e di censura politica”.
Il movimento annuncia infine “una grande mobilitazione a Ferrara, in difesa della libertà al dissenso e contro ogni tentativo di criminalizzare la solidarietà con la Palestina”.
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