di Paolo Calvano*
Dalle cronache giornalistiche relative al confronto tra il vicesindaco Alessandro Balboni e la comunità di Villanova, in merito alla centrale biometano, si evince che il vicesindaco ha richiamato la Regione sulla necessità di una normativa regionale che regoli questi impianti e più in generale le fonti energetiche rinnovabili.
Purtroppo al vicesindaco è “mal-destramente” sfuggito che la legge regionale è già stata emanata dalla Giunta, come ci eravamo impegnati a fare, ma è bloccata da un’inadempienza del Governo nazionale.
In particolare a seguito dell’emanazione nel 2024 del “Decreto Ministeriale Aree Idonee”, tutte le Regioni, Emilia-Romagna compresa, si sono attivate per dotarsi di leggi che potessero regolare la realizzazione di impianti di energia rinnovabile, comprese le centrali a biogas, biometano e biomasse. Nella nostra legge si prevedeva che quegli impianti potessero essere installati dalle imprese agricole all’interno o in adiacenza dei centri aziendali solo se avessero utilizzato almeno il 50% di biomassa aziendale.
Diversamente, avrebbero dovuto essere collocate in aree produttive accessibili, senza attraversare zone residenziali, e rispettando distanze minime da centri abitati e da recettori sensibili. Purtroppo però il Decreto del Governo è stato bocciato dal TAR, facendo in tal modo decadere anche la nostra proposta di legge regionale fondata su quel decreto e che puntava ad una maggior tutela delle comunità locali.
Il TAR aveva dato al Governo 60 giorni per produrre un nuovo Decreto, che sono scaduti il 13 Luglio, senza che il Governo abbia adempiuto, lasciando quindi un importante vuoto legislativo e soprattutto impedendo alle Regioni di poter procedere con proprie leggi.
L’aggravante è che il Governo anziché riparare ai propri errori, ha pensato bene di impugnare la sentenza del TAR al Consiglio di Stato, rinviando probabilmente alle calende greche ogni possibilità di intervento regionale.
Quindi mi permetto di invitare il vicesindaco, che vanta certamente importanti rapporti con l’attuale Governo nazionale, a perorare la causa delle Regioni e delle comunità locali su questo tema, magari spronando l’Esecutivo a recepire direttamente nei propri decreti alcune delle norme che come Emilia-Romagna avevamo immaginato. Ognuno si prenda le sue responsabilità.
*capogruppo Partito Democratico nell’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna
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