di Loredana Bondi*
La “narrazione” a cui quasi ogni giorno assistiamo, sulla “nuova tipologia di cambiamento” che l’attuale Amministrazione Comunale di Ferrara sostiene di portare avanti a livello sociale e politico, mi porta purtroppo a constatare che ci troviamo ad un mancato appuntamento con la storia, con ciò che è già stato e che ha segnato un elevato grado di responsabilizzazione civile, con una realtà cittadina che si sta immiserendo, tanto da mettere in crisi molti aspetti della vita sociale. Tanti e tali sono ormai gli esempi che viviamo ogni giorno, talora nell’indifferenza più completa della comunità, che viene spontaneo chiedersi cos’altro possa accadere.
Qualche riflessione su cosa sta succedendo a Ferrara, come cittadina attenta, vorrei comunque farla, perché vivo con una certa sofferenza e indignazione questo clima, anche se non vorrei soffermarmi su considerazioni e analisi generali sulla situazione sociale, politica e culturale; mi interessa seguire piuttosto ciò che riguarda lo sviluppo dei servizi educativi e scolastici della nostra città, sul valore che oggi il Comune assegna loro con la gestione diretta dei servizi.
A questo proposito non posso fare a meno di riscontrare l’assordante silenzio che ruota attorno alle decisioni della odierna amministrazione rispetto al mondo dei servizi educativi. La sensazione è un po’ quella di trovarsi ad un bivio dove la direzione mira a soluzioni che non hanno bisogno di confronto con la cittadinanza, le maestranze, i sindacati. Per restare su situazioni concrete, forse l’ultima spinta a reagire mi è giunta quando ho letto notizie come quella di un costoso studio assegnato dal Comune ad una società per una consulenza mirata alla esternalizzazione di nidi e scuole dell’infanzia comunali, già data per decisa, con delibere e determinazioni che segnano l’esatto obiettivo del Comune di “disfarsi” del capitale comunale dei servizi educativi, tuttora in gestione diretta. Di tutto ciò mi risulta che non fossero informati o ci sia stato un confronto con le famiglie, il personale scolastico e i sindacati: uno studio “costoso” sulla fattibilità di esternalizzazione di servizi “troppo costosi” per un’Amministrazione pubblica, senza tener conto del loro valore, come si trattasse della vendita di un prodotto qualsiasi.
L’elemento fondante del sistema era e rimane la possibilità di offrire una “qualità” educativa basata su presupposti ben identificati nella normativa vigente. E’ giusto anche dire che il concetto di sistema integrato pubblico privato per la gestione dei servizi educativi è da tempo stato approvato e applicato anche dalle precedenti amministrazioni comunali, ma seguendo analisi specifiche del sistema, soprattutto per il conseguimento dell’obiettivo di ampliamento dell’offerta col supporto di specifici studi e passaggi condivisi. Ebbene so cosa comportano queste decisioni, perché come dirigente della Pubblica Istruzione ho gestito i servizi educativi e scolastici del Comune di Ferrara per anni, cercando di sostenerne il valore sul piano sociale, culturale e politico.
E’da tempo dimostrato anche sul piano scientifico, che una società che investe e agisce precocemente con programmi di intervento educativo sulla popolazione, promuovendo educazione e istruzione, ne ricavi benefici sia sul piano della crescita dei propri cittadini, che del sistema sociale e lavorativo generale, in termini di crescita della comunità intera. Non è un caso che i bambini che frequentano scuole e servizi educativi fin dai primissimi anni di vita, come statisticamente dimostrato, abbiano minore probabilità di insuccesso scolastico. Ciò premesso, credo che oggi il problema non sia solo di opposizione tout court alla esternalizzazione delle scuole comunali, né di favorire il privato a danno del pubblico, ma che non si conosca assolutamente la strategia di sviluppo che l’Ente locale intende portare avanti, perché c’è una assoluta mancanza di confronto che il Comune non ha avviato per affrontare un problema così complesso, che non può ridursi solamente a problema di costi che incidono in misura elevata sul Bilancio comunale.
Su questa posizione non è possibile concordare, perché viene svilito per non dire cancellato un percorso di esperienze socio politiche e professionali davvero importanti per la crescita dell’intero sistema educativo della città. Si tratta della conservazione di una qualità raggiunta in anni di duro lavoro e di dare continuità ai grandi risultati riconosciuti anche a livello nazionale ed europeo, che non può essere eliminata. Basti dire che il recente riconoscimento a livello europeo della qualità delle mense biologiche offerte dal sistema educativo comunale di Ferrara, fummo noi a proporlo più di 20 anni fa, con specifiche ricerche e studi nutrizionali in relazione all’età dei bambini, con gestione diretta di sperimentazioni, poi presentate in molti paesi europei perché ritenute un vero e proprio modello di qualità di vita a livello di salute pubblica. Come non si può dimenticare l’importanza della esperienza dei Centri per le famiglie e ai Centri bambini e genitori, veri centri di aggregazione e di socializzazione al cui avvio abbiamo avuto l’onore di un intervento di Elinor Goldschmied la grande Pedagogista britannica, le cui ricerche, i suoi studi e le sue opere hanno contribuito a creare l’apparato moderno della psicopedagogia e parte delle pratiche per la cura dei disturbi dell’infanzia. Scelse di venire a Ferrara, per l’originalità del sistema educativo che stavamo proponendo. Un’altra cosa che non può essere sottaciuta è il grado di qualificazione raggiunto a livello educativo- didattico con la produzione di documentazione specifica da parte del personale educativo e pedagogico, che ha trovato specifica collocazione non solo nel Centro di documentazione e ricerca del Comune di Ferrara per i servizi rivolti all’infanzia e all’integrazione, ma è stato utilizzato per studi specifici, riviste specializzate e ricerche universitarie.
Mi chiedo allora perchè procedere ad esternalizzare? Perché i servizi costano? Perché non si vuole assumere personale? Ma cosa ne pensano le famiglie di tutto questo? E il personale cosa ne pensa? Mi chiedo dov’è la politica vera della città basata sul confronto? Certo non c’è solo la scuola, ci sono anche le mille altre problematiche connesse al lavoro, al sistema economico, all’integrazione, ma non possono certo ridursi a ricette estemporanee come ci capita di assistere, infatti molti amministratori di altre città, onde evitare l’esternalizzazione o dismissione dei servizi, stanno utilizzando fondi del PNRR per programmazioni e progettazioni ch consentano di non procedere a tali scelte.
I Servizi educativi per l’infanzia sono un vero sismografo che accompagna le trasformazioni della società, dalla cui gestione il Comune non può esimersi dall’assunzione diretta di responsabilità. Nel quadro delle più recenti disposizioni legislative nazionali ed europee viene sicuramente sostenuta l’importanza della gestione diretta dei servizi educativi nido e delle scuole dell’infanzia: un vero sistema “zero sei anni” che, dopo anni di studio e confronto scientifico, è divenuto obiettivo irrinuciabile di qualità educativa inserita nelle più recenti disposizioni ministeriali.
Come sappiamo il Comune è titolare di funzioni proprie e di quelle conferitegli con leggi di Stato e Regione, secondo il principio di sussidiarietà. Tale presupposto ha fatto sì che questo Ente debba assumere un ruolo di regia, fondamentale per il carattere di territorialità che hanno le politiche sociali. Una comunità responsabile è quella che accoglie e prepara i bambini ad entrare nel mondo ed assume fino in fondo il compito di assicurare loro il diritto di vivere bene, il diritto a crescere anche in servizi di qualità. Anche a Ferrara il patrimonio delle esperienze vissute nell’ambito dei servizi alla prima infanzia hanno rappresentato e rappresentano veri e propri momenti di crescita di civile, non solo di preparazione al successo scolastico, ma luoghi adatti ad attrezzare i bambini a stare al mondo, ad impegnarsi con responsabilità ad essere forti anche nella diversità.
Una comunità che si prende cura del proprio futuro si prende innanzi tutto cura dei propri bambini e riteniamo che questo compito debba essere in capo ad ogni cittadino e, a livello territoriale, ad ogni Comune.
*Referente per l’Emilia-Romagna del Gnni (Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia)
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com