Attualità
2 Agosto 2025
Quaranta studenti nel polo creativo della famiglia Liberatore hanno dato vita a otto proposte di intervento architettonico funzionale alla particolarità dell'edificio

Dalla California a Ferrara per studiare l’ex chiesa di San Michele

di Redazione | 2 min

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Una settimana creativa nel cuore di Ferrara. Da martedì 29 a giovedì 31 luglio, l’ex chiesa di San Michele ha accolto a Ferrara quaranta studenti, coordinati dall’architetto Enrico Como e dal professor Tom di Santo, entrambi docenti alla facoltà di architettura del Cal Poly California Polytechnic State University.

Durante il programma internazionale con partnership svizzera, hanno infatti scelto di prendere come “case of study” lo storico fabbricato ferrarese in relazione all’opera del maestro Liberatore e al percorso del brand Francesca Liberatore.

Un tempo luogo di culto, recentemente acquisito dalla famiglia Liberatore, che ha scelto Ferrara come nuovo “quartier generale”, l’ex chiesa di San Michele ospita le opere scultoree di Bruno Liberatore, in dialogo con le creazioni della figlia, la stilista Francesca Liberatore, anche titolare della cattedra di moda all’Accademia Belle Arti di Brera e docente alla Naba.

“Prosegue il progetto di valorizzazione culturale portato avanti dalla famiglia creativa dei Liberatore, artisti internazionali che hanno scelto la nostra città come luogo d’elezione per il loro progetto. Nella settimana appena passata molti studenti, provenienti dalla California, si sono confrontati sulla storia e sull’identità di un luogo che caratterizza appieno la creatività possibile e realizzabile nella nostra città”, ha detto l’assessore alla Cultura Marco Gulinelli.

In linea con il progetto culturale e di riqualificazione con cui la famiglia Liberatore ha trasformato l’ex chiesa in centro di cultura polivalente “non perché ferraresi, ma perché crediamo in un centro sinergico di innovazione e cultura che unisca passato, presente e futuro, fruibile da tutti ed esportato in tutto il mondo”, ha sottolineato la stilista Francesca Liberatore.

Quaranta studenti, suddivisi in 8 gruppi, hanno dato vita a otto proposte di intervento architettonico funzionale alla particolarità dell’edificio, considerando strutture, problematiche tecniche, estetiche, studio storico e contemporaneo del luogo e della città, necessità e possibili utilizzi.

Proseguendo nello spirito collaborativo di più realtà culturali che possano sinergicamente elaborare insieme nuove visioni, la famiglia Liberatore ha messo a disposizione la sua realtà e strutture nell’attesa della presentazione degli elaborati e di nuova creatività a fine agosto a Lugano.

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