Attualità
4 Agosto 2025
Il Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara lancia un corso innovativo per progettare sistemi complessi, unendo creatività, tecnologia e impatto sociale. Ne parla il direttore Marco Mulazzani

Ferrara forma i designer del futuro: al via la nuova magistrale in cultura e salute

di Redazione | 6 min

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L’Università di Ferrara lancia il nuovo corso di studi magistrale in Design di prodotto e servizio per la cultura e la salute, un percorso pensato per formare i professionisti del futuro nel campo della progettazione integrata di oggetti e servizi. Il Dipartimento di Architettura, che recentemente ha conquistato il primo posto assoluto a livello nazionale tra 20 atenei nella classifica Censis con la magistrale a ciclo unico in Architettura, punta a consolidare la sua eccellenza con una nuova un’offerta formativa innovativa e orientata al mondo del lavoro.

Ne parliamo con Marco Mulazzani, direttore del Dipartimento di Architettura, che ci racconta le caratteristiche e le opportunità di questo nuovo percorso.

Professor Mulazzani, la laurea magistrale a ciclo unico in Architettura si è confermata prima in Italia nella classifica Censis 2025, con il punteggio massimo nella progressione di carriera e nell’internazionalizzazione. In che modo questo risultato si riflette concretamente nella vita quotidiana degli studenti?

Questo riconoscimento premia un modello formativo solido, capace di coniugare tradizione e innovazione, e attento tanto alle esigenze del mercato quanto a quelle degli studenti. Negli ultimi anni abbiamo introdotto aggiornamenti mirati, in linea con le strategie d’Ateneo e con i suggerimenti raccolti direttamente dalla comunità studentesca. Oltre alla qualità dell’offerta didattica, investiamo molto sull’internazionalizzazione: partecipiamo a numerosi progetti europei, il nostro dottorato Idaup è sempre più attrattivo e stiamo ampliando l’offerta di corsi e laboratori in inglese. Tutto questo si traduce in un’esperienza formativa dinamica, con sfide progettuali reali e una crescente apertura internazionale.

Dal prossimo anno accademico il Dipartimento attiverà una nuova laurea magistrale in Design di prodotto e servizio per la cultura e la salute. Quali sono le motivazioni alla base della nuova offerta? E quali esigenze formative e professionali intende soddisfare?

Questa nuova magistrale nasce per completare il percorso formativo avviato con la triennale in Design del prodotto industriale. Ma è anche una risposta concreta alle richieste del territorio, ai megatrend individuati dalla Regione Emilia-Romagna e alle esigenze espresse dal mondo del lavoro. Il corso adotta un approccio multidisciplinare, integrando competenze progettuali, umanistiche, tecniche e ingegneristiche. L’obiettivo è formare designer capaci di progettare sistemi complessi nei settori della cultura e della salute, con attenzione alla sostenibilità, all’innovazione e all’inclusione. Chi si laurea potrà operare in contesti pubblici e privati come product e service designer, con una solida preparazione nella gestione progettuale e nelle tecnologie digitali più avanzate, inclusa l’intelligenza artificiale.

Cosa significa oggi progettare un prodotto o un servizio? Può farci un esempio concreto di integrazione tra questi due elementi?

Progettare un prodotto o un servizio oggi significa affrontare una sfida complessa, che richiede competenze multidisciplinari e grande attenzione alla dimensione umana. Non si progetta più per l’utente, ma con l’utente, attraverso pratiche di co-design, per rispondere in modo efficace e accessibile ai bisogni reali. Un esempio? Lo sviluppo di un’app digitale: non basta che funzioni, deve offrire un’esperienza d’uso intuitiva, costruita attorno all’utente. Ma questo vale anche per oggetti fisici: un’automobile, oggi, è parte di un sistema di servizi digitali e funzionali. È questo il concetto di “prodotto come servizio”, che richiede una visione sistemica, attenta anche alla sostenibilità, all’inclusione e alla responsabilità sociale. Tutti questi temi sono centrali nel nuovo Corso di Studi che abbiamo attivato.

Ci può fare qualche esempio di progetto o attività che gli studenti saranno chiamati a sviluppare?

Il nuovo corso si concentra su due ambiti chiave: cultura e salute. In questi settori, gli studenti parteciperanno a laboratori, workshop e tirocini in cui le competenze teoriche si traducono in soluzioni capaci di generare valore sociale. In ambito sanitario, il design può migliorare l’esperienza dei pazienti: dai dispositivi intelligenti per la gestione di malattie croniche, ai wearable device per il monitoraggio remoto, fino a giochi motivazionali e chatbot per il supporto psicologico, tutti sviluppati secondo criteri di accessibilità universale. Nel settore culturale, il design contribuisce a rendere i contenuti più accessibili e coinvolgenti, ad esempio attraverso realtà aumentata, percorsi multisensoriali o narrazioni digitali personalizzate. Questi progetti richiedono un approccio integrato, che considera prodotto e servizio come parti di un sistema unico. Ed è proprio questo il tipo di formazione che vogliamo offrire.

A chi si rivolge il corso? Quali sono i profili in ingresso ideali?

Il corso si rivolge a giovani laureati e ai professionisti interessati a sviluppare competenze avanzate nel design contemporaneo, con un focus su sostenibilità, innovazione sociale e inclusione. È pensato come naturale proseguimento della triennale in Design del prodotto industriale dell’Università di Ferrara, ma accoglie anche studenti da altri atenei, italiani e internazionali, motivati a progettare soluzioni concrete nei settori della salute e della cultura. Può accedere chi è laureato in disegno industriale, architettura, ingegneria e discipline affini, ma anche chi possiede già un titolo magistrale o quinquennale in architettura. Il profilo ideale è chi ha una solida base progettuale e desidera ampliare lo sguardo, affrontando sfide complesse con un approccio integrato e attento al benessere collettivo.

Quali opportunità professionali si aprono per chi sceglie questo corso?

Il corso nasce per rispondere a una chiara esigenza formativa e occupazionale, confermata dai dati Anvur e Almalaurea: i laureati in design registrano tassi di occupazione tra i più alti nelle professioni tecnico-creative. Formiamo professionisti capaci di coniugare progettazione, innovazione sociale e tecnologie digitali nei settori della cultura e della salute, due ambiti strategici e in espansione. Le competenze acquisite – dal problem solving alla gestione di sistemi complessi – costituiscono un forte vantaggio competitivo. I nostri laureati non saranno semplici “creativi”, ma progettisti con visione strategica, empatia e padronanza degli strumenti digitali. Potranno lavorare in aziende del manifatturiero avanzato, start-up, enti pubblici e privati, imprese culturali e sanitarie, o studi professionali orientati al design sostenibile.

Come cambia il ruolo del designer nella società contemporanea? E quali competenze saranno centrali nei prossimi anni?

Il design oggi affronta sfide complesse: transizione ecologica, rivoluzione digitale, invecchiamento della popolazione, trasformazioni sociali. Di conseguenza, il ruolo del designer si amplia: servono visione sistemica, capacità di leggere reti complesse e di progettare in modo integrato. Diventa essenziale la padronanza delle tecnologie digitali – dall’IoT all’intelligenza artificiale – e l’adozione di pratiche partecipative, come il co-design, che mettono al centro l’esperienza delle persone. Sostenibilità e progettazione circolare sono ormai irrinunciabili, così come le soft skills: collaborazione interdisciplinare, comunicazione empatica, pensiero critico. Il designer non progetta più solo oggetti, ma sistemi. E deve chiedersi non solo come progettare, ma perché e per chi.

Cosa direbbe a un giovane che sta pensando di iscriversi a questo corso ma è ancora indeciso?

Una laurea magistrale in Design apre a prospettive professionali ampie e in continua evoluzione. Il nostro corso, in particolare, offre l’opportunità di lavorare su progetti concreti nei settori della cultura e della salute, affrontando sfide reali legate all’ambiente e alla società. È un percorso pensato per chi è curioso, critico e pronto a mettersi in gioco, lavorando con aziende, musei, start-up ed enti pubblici. Si impara facendo, con un approccio sistemico, etico e orientato al futuro. A chi è in dubbio direi: oggi c’è bisogno di designer capaci di affrontare con creatività e responsabilità i cambiamenti in atto. Questo corso offre strumenti concreti per farlo. E per chi volesse approfondire, il Dipartimento è sempre disponibile a fornire informazioni e incontri personalizzati.

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