Berco, VM, Rexnord la crisi metalmeccanica ferrarese parte da questi tre nomi e Stefano Bondi, segretario della Fiom di Ferrara, nel giorno in cui sono iniziate le consultazioni nell’azienda copparese per confermare l’accordo raggiunto lo scorso 23 luglio al ministero, fa il punto della situazione.
Nel territorio, fa notare Bondi, si “registra la quasi totalità delle aziende fare ricorso agli ammortizzatori sociali”. “Chiediamo – aggiunge – con forza e convinzione che chi ha responsabilità di governo a tutti i livelli assuma la priorità di difendere l’occupazione, il lavoro e lo stato sociale a partire dal nostro territorio”.
Un territorio in difficoltà dove si continua a “registrare la riduzione dell’occupazione dentro gli stabilimenti metalmeccanici”, dove si assiste a “continue procedure di uscita volontarie incentivate che nascondono gli esuberi in fabbrica tramite il non rinnovo delle missioni produttive ai lavoratori precari in somministrazione di lavoro o dei contratti a tempo determinato”.
Bondi lamenta quotidiane “comunicazioni di Aziende che falliscono o decidono di delocalizzare in altre parti del mondo, la vicenda Rexnord ne è la dimostrazione plastica”.
“Tante volte – aggiunge – abbiamo lanciato l’allarme sul rischio deindustrializzazione del territorio Ferrarese, riteniamo che con queste dinamiche oramai non siamo più in presenza di un rischio ma di un processo in corso di deindustrializzazione. C’è l’esigenza di affrontare concretamente la situazione della provincia di Ferrara dal punto di vista del lavoro”.
Il sindacalista sottolinea come l’economia di un territorio come il nostro ma anche quella italiano non possa “reggersi senza un settore manifatturiero importante e in salute a partire da quello metalmeccanico e siderurgico”. Servono dunque “investimenti, innovazione, progettualità e infrastrutture” per creare progettualità e futuro.
“Non è accettabile – chiosa – che la competitività delle imprese e di un intero territorio produttivo venga scaricata sulle lavoratrici e i lavoratori tramite i licenziamenti e la riduzione dei salari e di conseguenza sull’intera collettività”.
C’è poi l’incognita rappresentata dai dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump. Una prima stima fatta dai sindacati “sta emergendo che per la nostra regione si parla di una possibile riduzione del prodotto interno lordo vicino al miliardo di euro con la messa in discussione di circa 15000 posti di lavoro”.
“In un territorio in declino e debole come quello Ferrarese – scrive Bondi – tutto ciò cosa comporterà?”
Il segretario della Fiom di Ferrara si concentra poi sulle due imprese più importanti del settore nel territorio: Berco e Vm Motori.
Ricorda che a Copparo il 31 luglio e il primo agosto “tutte le maestranze sono chiamate ad esprimersi tramite referendum sull’approvazione o meno dell’ipotesi che ridisegna il Ccia per i prossimi tre anni”.
Un’ipotesi che arriva “dopo un percorso iniziato ad ottobre 2024 a seguito degli atti unilaterali da parte di Berco di apertura della procedura di licenziamento per 550 lavoratori e la disdetta della contrattazione aziendale, e che conseguentemente ha visto le lavoratrici e i lavoratori mobilitarsi con iniziative di sciopero che hanno sfiorato le 400 ore di astensione dal lavoro”.
Si sposta poi sulla Vm dove sono “oramai passati più di due anni da quando le organizzazioni sindacali e la Rsa hanno ricevuto la comunicazione che informava della vendita e che c’era un gruppo industriale interessato all’acquisto”.
Due anni in cui “nonostante le nostre continue richieste” ai vertici aziendali per avere informazioni in merito alla cessione, “nulla c’è stato detto”.
Bondi parla dello stabilimento che “occupa poco più di 300 lavoratrici e lavoratori” e dove “ormai sistematicamente si fanno due settimane di Cassa integrazione al mese”.
“Le continue procedure di uscite volontarie incentivate – prosegue – aperte da Stellantis hanno svuotato lo stabilimento di personale e professionalità mettendo a rischio la reale sostenibilità dello stabilimento”.
Ora un incontro è in programma per settembre con le organizzazioni sindacali che tenteranno di capire quali sono i piani ma “è evidente che questa situazione di incertezza che sino ad ora abbiamo provato a gestire con un percorso di normali relazioni sindacali non è più accettabile”.
“Alla ripresa, dopo le ferie, – conclude Bondi – chiederemo a tutte le istituzioni, locali e regionali di convocare un Tavolo con Stellantis per sciogliere i nodi relativi alla prospettiva di VM. Non è più accettabile che le lavoratrici e i lavoratori di VM vivano oramai da anni una condizione di incertezza sul loro futuro e sul futuro di un importante stabilimento come quello Centese. Non saremo più disponibili ad aspettare inermi risposte che ad oggi non sono mai arrivate. Vm è una risorsa fondamentale per chi ci lavora, per il comune di Cento , per la provincia Ferrarese e per l’intero tessuto produttivo territoriale”.
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