Controlli straordinari nelle zone sensibili di Ferrara
Nel pomeriggio di lunedì 29 luglio, le forze dell’ordine hanno messo in campo un intervento straordinario di controllo del territorio, concentrandosi sulle aree urbane considerate più sensibili
Nel pomeriggio di lunedì 29 luglio, le forze dell’ordine hanno messo in campo un intervento straordinario di controllo del territorio, concentrandosi sulle aree urbane considerate più sensibili
Nessuna "baby gang" in bicicletta anzi, i ragazzi che domenica erano in Darsena hanno preso le distanze dai comportamenti di un singolo che ha strattonato e spinto un signore e poi rotto lo specchietto retrovisore di una macchina
Un semplice controllo da parte degli agenti della Polizia Locale Terre Estensi si è trasformato in un rocambolesco inseguimento per le vie del centro di Ferrara. Il protagonista della vicenda è un ragazzo di 21 anni di Portomaggiore che, violando gli arresti domiciliari, si è diretto in corso Piave per acquistare droga
Un credito di 82mila euro da Acer per lavori eseguiti a Fiscaglia e ad oggi ancora non corrisposto. A denunciare al situazione è il titolare della società Il Mondo Edilizia srl. Una situazione che definisce "grave e ingiusta" ma per la quale Acer fa sapere di essere coinvolta solo come stazione appaltante e di essere in attesa della fine del contenzioso tra Il Mondo Edilizia (subappaltante) e G.C. Appalti srl che ha invece vinto la gara
Si sono concluse con esito positivo le ricerche di Michele Dumitrache, il ragazzo di 13 anni che risultava irreperibile dalla giornata di lunedì 28 luglio. A darne notizia è la Prefettura di Ferrara, che ha comunicato ufficialmente la revoca del Piano provinciale per la ricerca delle persone scomparse
Argenta. Il gip Silvia Marini del tribunale di Ferrara ha confermato la misura della custodia cautelare in carcere per il 44enne Matteo Nocera, l’infermiere dell’ospedale Mazzolani-Vandini di Argenta, fermato a inizio luglio con l’accusa di omicidio volontario aggravato dopo i gravi indizi di colpevolezza raccolti dagli inquirenti per la morte dell’83enne Antonio Rivola, l’anziano paziente che – lo scorso settembre – aveva perso la vita durante il ricovero nel reparto di Lungodegenza Post-Acuzie Geriatrica Riabilitativa in cui l’uomo prestava servizio.
Già dallo scorso 12 luglio, su disposizione del gip del tribunale di Ravenna, che aveva riconosciuto il pericolo di inquinamento probatorio e di reiterazione del reato, il 44enne era stato trasferito nel carcere romagnolo, dopo che i carabinieri avevano acquisito elementi tali da far ritenere che avrebbe potuto compiere atti ritorsivi verso i colleghi che avevano segnalato anomalie e sospetti. “Abbiamo dovuto agire in fretta e con la massima urgenza” aveva detto durante la conferenza stampa procuratore capo Andrea Garau della Procura di Ferrara.
Al momento, i gravi indizi di colpevolezza – come detto poc’anzi – riguardano la sola morte dell’83enne Antonio Rivola, anche se Nocera risulta essere indagato anche per la morte della 90enne Floriana Veronesi e per i maltrattamenti aggravati nei confronti di un’altra cinquantina di pazienti tra i 70 e i 90 anni.
Grazie alle attività di indagine tradizionali e tecniche, oltre che al lavoro dei consulenti tecnici, gli inquirenti sono riusciti a trovare nel corpo dell’anziano 83enne tracce di Esmeron, un potente farmaco miorilassante che ha come principio attivo il bromuro di rocuronio, utilizzato in medicina di urgenza e utilizzato dagli anestesisti per favorire l’intubazione dei pazienti. Senza quest’ultima procedura però la somministrazione del medicinale risulta avere effetti letali, portando alla paralisi dell’apparato respiratorio e quindi alla morte di chi ne fa uso.
La coincidenza tra l’assenza di quattro fiale di Esmeron nel carrello delle emergenze a disposizione del personale medico, la presenza del farmaco stesso nell’organismo del paziente e i turni operativi del reparto sono stati gli elementi che hanno orientato gli inquirenti verso un’ipotesi precisa a carico dell’infermiere 44enne. L’Esmeron, infatti, è un tipo di medicinale che, una volta somministrato, ha un effetto immediato e nella nottata in cui Rivola è morto, Nocera era l’unico in servizio nel Settore Giallo, dove il paziente era ricoverato durante la propria degenza ospedaliera. Da qui, la pesante contestazione di omicidio volontario aggravato.
Resta da capire se le quattro fiale mancanti all’appello – che non sono mai state ritrovate, poiché probabilmente smaltite nei normali flussi dei rifiuti sanitari speciali prima che partissero gli accertamenti da parte del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Bologna – siano state utilizzate esclusivamente sull’83enne o se possano essere state somministrate anche in altre circostanze oppure ad altri pazienti, senza che – a differenza di quanto accaduto in questa circostanza – nessuno se ne sia accorto.
Le indagini della Procura di Ferrara proseguono quindi a tutto campo, come confermato dalla pm Barbara Cavallo, titolare del fascicolo. Gli accertamenti riguardano non solo la presenza di altre presunte persone offese, ma anche l’ipotetico utilizzo di altri farmaci, come era stato inizialmente per il Midazolam, una potente benzodiazepina. Tuttavia, questo farmaco – che originariamente si pensava potesse avere causato le morti sospette – non è stato rilevato né nel corpo di Antonio Rivola né in quello di Floriana Veronesi. Parallelamente, si stanno svolgendo verifiche anche sul titolo di studio di Matteo Nocera: l’infermiere avrebbe conseguito la laurea in Romania, dopo aver lavorato in precedenza come operatore socio-sanitario.
Al momento, la difesa dell’infermiere – rappresentata dall’avvocato Lorenzo Valgimigli – preferisce non rilasciare dichiarazioni.
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