“Non siamo contrari agli investimenti. Non siamo contrari al ricorso al debito. Non siamo contrari a finanziare il Teatro Comunale e anche le associazioni degli arcieri. Simo contrari alle continue variazioni di bilancio, anche molto consistenti, che avvengono con una successione preoccupante che ci fanno pensare che o le spese siano fuori controllo o non ci sia programmazione”.
Il consigliere Pd , Massimo Buriani, inizia con queste parole la dichiarazione di voto (ovviamente contraria) alla variazione di bilancio approvata durante l’ultimo Consiglio comunale prima della pausa estiva di agosto. Lo fa durante un consesso meno infuocato della commissione che lo ha preceduto ma dove vengono mosse importanti criticità e il dem si augura “maggiore confronto e maggiore trasparenza”.
“Nel complesso – dice Buriani – l’avanzo del consuntivo 2024, pari a 39.5 milioni di euro è già stato ridotto di 11,8 milioni nella precedente variazione di bilancio dei mesi di maggio e di giugno. Con le variazioni da approvare con la delibera odierna pari complessivamente a euro 2.923.919,97 l’avanzo si riduce ulteriormente a 24.793.461,29, di cui avanzo libero per coprire eventuali spese correnti ‘impreviste’ nel secondo semestre dell’anno residuano 1.244.007,89 euro”.
“Non stiamo gufando” dice ancora Buriani facendo riferimento alla frase che l’assessore al Bilancio Matteo Fornasini aveva rivolto ad Anna Zonari e da lei definita “gravissima” poiché farebbe pensare “che io lavori contro l’interesse della città”.
Fornasini torna a rassicurare sulla bontà del bilancio e della manovra approvata anche dai revisori. Torna a ricordare come il debito sia diminuito rispetto a quando si sono insediati (da 82 milioni a 69) anche se le opposizioni in diverse occasioni hanno parlato di un trend nuovamente in crescita.
A votare contro alla delibera, approvata con 18 voti favorevoli e 9 contrari, anche Marzia Marchi che ribadisce concetti espressi anche commissione. “Voterò contro a questa ennesima variazione per due ragioni, una di metodo e una di sostanza”. Nel primo caso lamenta del poco tempo tra l’arrivo della documentazione e il momento del voto mentre nel secondo della scelta di procedere a una seconda variazione per interventi che non hanno il carattere dell’urgenza e quindi si sarebbero potuto programmare precedentemente.
Davide Nanni (Pd) sottolinea come ci si trovi di fronte alla terza variazione da inizio anno e come il problema sia politico, “come ben precisato anche da Marchi”. Il consigliere Pd chiede una “vera programmazione triennale” e non il susseguirsi di variazioni di bilancio con cui si decide di dare 700mila euro al Teatro Comunale per eventi come i concerti all’alba in Certosa. Eventi che richiedono una programmazione che farebbe presupporre la possibilità di inserire prima a bilancio quella somma e soprattutto di non prelevarne altri 240mila euro dal Fondo di riserva.
In totale si parla di 976.810 euro per una previsione di finanziamento che nel 2025 si dovrebbe attestare a 2.642.000 euro. Una scelta che Fornasini difende ricordando come il Teatro Comunale di Ferrara sia ai primissimi posti della classifica ministeriale (nel 2024 risulta 16°).
“Qui stiamo parlando – ribatte Leonardo Fiorentini (Civica Anselmo) – di un aumento di stanziamento del 37% che ci viene motivato in modo completamene insufficiente. Per quel che mi riguarda abbiamo profondissimo rispetto per chi lavora nel comune e nel Teatro Comunale, ma è incettabile che ogni volta che si fa una critica politica ci venga rinfacciato che stiamo attaccando chi lavora per il comune”.
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