Il rinvio a giudizio dell’ex vicesindaco Nicola Lodi e l’indagine a carico dell’attuale assessore del comune di Bondeno Marco Vincenzi, accusati a vario titolo di dossieraggio nei confronti della consigliera Anna Ferraresi, non sono semplicemente episodi giudiziari ma sono la punta dell’iceberg di un clima politico deteriorato, che da anni caratterizza la gestione amministrativa della città.
Come Rifondazione Comunista non interveniamo solo per difendere le singole persone, anche se in questo caso ci teniamo ad esprimere piena solidarietà ad Anna Ferraresi, per aver avuto – e continuare ad avere – il coraggio di denunciare pubblicamente atteggiamenti e comportamenti che mettono a rischio il rispetto delle regole democratiche e la dignità delle persone.
La nostra è una presa di posizione a favore di chi, in contesti difficili, sceglie di non tacere di fronte a dinamiche che mirano a colpire sul piano personale chi esprime opinioni diverse. In una città dove troppo spesso il dissenso viene percepito come un problema da eliminare e mettere a tacere, anziché come un diritto da tutelare e una ricchezza per la democrazia, occorre ristabilire il valore del confronto civile e del pluralismo delle idee e chi si espone con responsabilità e coraggio merita attenzione e rispetto.
Negli ultimi anni, a Ferrara si è consolidato un approccio alla gestione del potere che tende a delegittimare le voci critiche, anche attraverso metodi che nulla hanno a che vedere con il confronto democratico.
Non parliamo solo delle vicende giudiziarie, ma di una cultura politica che troppo spesso trasforma il dissenso in un bersaglio, usa i social per colpire chi non si allinea e adotta toni e atteggiamenti che scoraggiano il dialogo e il rispetto reciproco.
Chi esprime opinioni differenti – che sia un consigliere, un giornalista o un semplice cittadino – si trova spesso esposto ad attacchi personali, polemiche strumentali e, in alcuni casi, all’uso distorto di informazioni private. Si tratta di comportamenti gravi, che alimentano un clima intimidatorio e compromettono la qualità della democrazia locale.
In una città che vuole definirsi democratica, non possono essere tollerati metodi che mirano a colpire chi dissente anziché favorire il confronto. La politica ha il compito di includere, ascoltare, costruire soluzioni, non di isolare e intimidire.
Ferrara ha bisogno di istituzioni trasparenti, di relazioni politiche fondate sul rispetto reciproco, e di un clima civile in cui anche le opinioni diverse possano trovare spazio e ascolto.
Come Rifondazione Comunista continueremo a denunciare ogni tentativo di abuso del potere, in qualunque forma si manifesti, e a impegnarci per una città più giusta, partecipata e aperta, dove nessuno debba temere ritorsioni per aver espresso un’idea o una critica.
Rifondazione Comunista – Federazione di Ferrara
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