Dopo l’imputazione coatta per l’ex vicesindaco Nicola Lodi, accusato di trattamento illecito di dati personali e diffamazione, c’è un altro nome legato alla politica ferrarese che finisce nelle carte dell’inchiesta per il presunto dossieraggio ad Anna Ferraresi.
È quello di Marco Vincenzi, ex consigliere comunale di Ferrara Cambia nella prima legislatura Fabbri, oggi assessore a Bondeno, iscritto nel registro degli indagati dal sostituto procuratore Tommaso Pierini della Procura di Bologna con l’ipotesi di reato di accesso abusivo a sistema informatico o telematico.
A lui, che è stato ispettore dell’Inps fino alla pensione, arrivata a novembre 2024, e che quindi poteva legittimamente accedere alle banche dati, gli inquirenti contestano una decina di presunti accessi ingiustificati effettuati tra marzo e giugno 2020 relativamente alla posizione previdenziale di Anna Ferraresi.
Il fascicolo giudiziario a carico di Vincenzi è stato aperto nel 2023, dopo la denuncia presentata da Anna Ferraresi sulla base del racconto che a novembre 2021, sentita in Procura, fece Rossella Arquà, altra ex esponente Lega, uscita dal partito dopo la vicenda delle lettere minatorie contro l’ex vicesindaco Nicola Lodi.
In quella testimonianza, tra l’altro, venne fuori un particolare, privo di rilievo penale ma comunque significativo – se effettivamente avvenuto – per comprendere il clima di tensione interna al gruppo politico leghista. Al pm che la stava ascoltando, infatti, Arquà riferì che Lorenzo Poltronieri, all’epoca presidente del Consiglio Comunale, essendo venuto a conoscenza che la casa di Ferraresi era finita all’asta, aveva manifestato l’interesse di acquistarla per poi darle lo sfratto una volta diventato proprietario.
L’inchiesta sul dossieraggio prende le mosse da quanto accaduto il 20 maggio 2020, quando una mano anonima fece arrivare nella posta di tutti i gruppi consiliari dei documenti riservati che rivelavano guai con la giustizia di Anna Ferraresi, da poco passata dalla Lega al Gruppo Misto dopo lo scandalo dell’offerta di lavoro relativa al trenino turistico.
Guai risalenti al 2014, quando l’auto con a bordo l’ex consigliera venne fermata all’uscita del casello di Ferrara Nord dalla Polizia Stradale: risultò positiva all’alcoltest e le venne ritirata la patente.
In quei plichi – spediti da una mano anonima – erano contenute copie dei verbali integrali della Polizia Stradale di Altedo, nonché copia dei referti dell’Ausl, completi di dati personali, della Ferraresi e del suo ex compagno (nome, cognome, targa dell’auto).
Insomma, tutti atti relativi a quell’episodio del 2014 che, a distanza di tanti anni, quella mano anonima arrivò a inviare anche all’allora datore di lavoro di Ferraresi, estendendo la gogna anche sul piano professionale, oltre che su quello politico.
Contattato dalla redazione di Estense.com, Marco Vincenzi ha preferito non rilasciare dichiarazioni.
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