Risolvere la crisi dei bilanci delle province e assicurare a queste istituzioni stabilità finanziaria e una reale autonomia fiscale. È questa la richiesta avanzata dai presidenti di Provincia riuniti il 25 luglio a Roma nel Comitato Direttivo Upi, presieduto dal presidente Pasquale Gandolfi.
Nel solo 2025, le province dell’Emilia-Romagna versano allo Stato quasi 115 milioni di euro, una cifra che ben rappresenta lo squilibrio finanziario denunciato dagli enti locali. A guidare questo contributo forzoso è la Provincia di Modena, con quasi 24 milioni di euro, seguita da Reggio Emilia, che versa 21,6 milioni di euro netti.
Ferrara si attesta a oltre 10,6 milioni mentre a Ravenna la restituzione netta supera i 15 milioni, trattenuti direttamente sull’imposta RC Auto. Parma sfiora gli 11 milioni, Piacenza restituisce quasi 9 milioni, Rimini 11,3 milioni e Forlì-Cesena 12,3 milioni.
È in questo contesto che si inserisce l’appello dell’Upi, sostenuto con forza anche dalle Province emiliano-romagnole, per una riforma che non sia solo normativa ma soprattutto economica: senza risorse adeguate, nessun ente può garantire in modo efficiente l’esercizio di funzioni fondamentali per i territori e le comunità locali.
“Occorre sanare con urgenza lo squilibrio strutturale del comparto delle Province, stimato dalla Commissione sui fabbisogni standard del Mef in circa 1 miliardo di euro – sottolineano i presidenti delle province – e al contempo costruire su basi solide l’autonomia finanziaria delle province”.
“Dobbiamo uscire dalla logica dell’emergenza e conquistare una riforma strutturale che ridia dignità istituzionale e stabilità finanziaria alle Province – ha dichiarato Giorgio Zanni, presidente della Provincia di Reggio Emilia e di Upi Emilia-Romagna –. I nostri enti svolgono funzioni fondamentali, dalla manutenzione delle scuole e delle strade, dalla promozione della parità di genere alla valorizzazione delle aree interne. È ora che lo Stato riconosca questo ruolo anche sotto il profilo delle risorse, a partire dalla prossima Legge di Bilancio”.
“Ho avuto mandato dal Comitato Direttivo – dichiara a conclusione dei lavori il presidente Gandolfi – di chiedere un incontro al Ministro dell’Economia e Finanze Giancarlo Giorgetti, in vista della predisposizione della prossima Legge di Bilancio per il 2026, per aprire al più presto un confronto preventivo e costruttivo sulla manovra e poter illustrare le proposte delle Province italiane. Tra queste, ribadiamo la richiesta di prevedere per le Province un tributo sugli imbarchi nei porti e aeroporti. per ridurre lo squilibrio finanziario del comparto e assicurare stabilità ai bilanci”.
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