Accolgo con grande soddisfazione l’approvazione unanime in Senato del Disegno di Legge sul Femminicidio, avvenuta con ben 161 voti favorevoli. Un risultato che dimostra che, su temi di così grande importanza, il Parlamento sa unirsi superando le distinzioni di appartenenza.
Il provvedimento, ora in attesa del via libera definitivo della Camera, sancisce un momento storico per l’Italia, che si pone tra le prime nazioni a percorrere questa strada per combattere una piaga intollerabile. L’introduzione del nuovo reato di femminicidio, attraverso l’articolo 577-bis del codice penale, punirà con l’ergastolo l’omicidio commesso per motivi di controllo, possesso, dominio, rifiuto o odio verso la donna. Come ha sottolineato la senatrice di Fratelli d’Italia Paola Mancini, arrivare a definire un reato da perseguire con l’ergastolo costituisce una scelta responsabile e necessaria per contrastare con ancora maggiore efficacia un crimine tra i più orrendi. Si riconosce finalmente la gravità di un comportamento che colpisce l’integrità fisica e morale della donna con il subdolo scopo di reprimerne la libertà e quindi la personalità stessa.
Un plauso particolare va al Governo, guidato da una Premier donna, che da tempo lavora con decisione sul contrasto alla violenza contro le donne. Il DDL, inoltre, non si limita a inasprire le pene, ma introduce anche numerose tutele processuali e penitenziarie per le vittime e i familiari, come la confisca obbligatoria dei beni dell’autore del reato, l’obbligo di ascolto rapido della persona offesa e la possibilità per i minori vittime di accedere autonomamente ai centri antiviolenza. Prevede anche un investimento nella formazione per magistrati, sanitari e operatori, e misure economiche a tutela degli orfani.
Questa legge è un segnale indubbiamente forte, ma l’impegno amministrativo e politico non può e non deve fermarsi qui. Dobbiamo continuare, a tutti i livelli, a sostenere con determinazione tutte le iniziative volte a promuovere la parità di genere e, in particolare, a investire in educazione affettiva nelle scuole e nelle comunità. È fondamentale costruire una cultura del rispetto e dell’uguaglianza, prevenendo alla radice ogni forma di prevaricazione e violenza, come parte dei fondamentali percorsi preventivi. Solo così potremo debellare definitivamente forme di prevaricazione incompatibili con la nostra idea di convivenza e crescita civile.
Paola Peruffo
Direttivo Provinciale FdI
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