Politica
16 Luglio 2025
Soddisfatte La Comune di Ferrara e Rete per la Giustizia Climatica dopo l'odg approvato all'unanimità da parte del Consiglio comunale

Proposte di legge di iniziativa popolare. “Ora sindaco e giunta si attivino in Regione”

(Foto di archivio)
di Redazione | 2 min

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Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno che chiede alla Regione Emilia-Romagna di avviare al più presto la discussione sulle quattro proposte di legge di iniziativa popolare su acqua, rifiuti, energia e consumo di suolo. La proposta, presentata da Anna Zonari (La Comune) e Leonardo Fiorentini (Civica Anselmo), ha trovato un consenso trasversale in aula, sostenuta anche dal vicesindaco Alessandro Balboni, che ne ha incoraggiato l’approvazione.

Soddisfatti i promotori e anche Rete per la Giustizia Climatica che, come La Comune di Ferrara, affidano ad una nota il proprio gradimento. “Ci attendiamo ora – dicono i primi -, da una parte, che, come recita l’OdG, il sindaco e la Giunta comunale si attivino nei confronti della Regione perché si proceda celermente alla discussione delle 4 proposte di legge di iniziativa popolare e, dall’altra, la Regione stessa operi in questa stessa direzione”.

“Ringraziamo tutte le consigliere e i consiglieri che hanno condiviso questo obiettivo – aggiungono i secondi -, approvando la proposta all’unanimità. Ora chiediamo che il Comune di Ferrara, attraverso il Sindaco e la Giunta, si attivi formalmente presso la Regione Emilia-Romagna per sollecitare l’avvio della discussione, anche tramite audizioni pubbliche con promotori, comitati e portatori di interesse”.

L’odg aveva preso spunto dalle quattro proposte su energia, acqua, consumo di suolo e rifiuti – redatte con rigore normativo e sostenute da oltre 7000 firme in tutta la regione – risalenti al settembre 2022, quando vennero formalmente presentate alla Regione dalla Reca (Rete per l’Emergenza Climatica e Ambientale). Dopo l’assegnazione alle commissioni competenti a novembre 2022, i termini previsti per la discussione si sono esauriti senza che le proposte venissero nemmeno calendarizzate. La chiusura anticipata della legislatura ha interrotto l’iter, che è ripreso solo a febbraio 2025, ma da allora (a cinque mesi di distanza) le proposte restano ferme.

“Le leggi di iniziativa popolare – ricorda La Comune – rappresentano, in Emilia-Romagna, l’unico strumento normativo a disposizione di cittadine, cittadini e organizzazioni per avanzare proposte legislative autonome. Rimandare la discussione significa svuotare di senso la democrazia e disincentivare l’impegno civico. Con il nostro ordine del giorno non si è chiesto al Consiglio comunale di entrare nel merito politico dei contenuti delle proposte, ma di ribadire un principio di legalità e correttezza istituzionale: che ciò che la legge prevede venga rispettato. Che chi lavora per il bene comune trovi nelle istituzioni interlocutori disponibili ad ascoltare e discutere”.

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