Politica
15 Luglio 2025
Il Consiglio comunale approva all'unanimità l'ordine del giorno proposto da Zonari (La Comune) e Fiorentini (Civica Fabbri). Balboni: "Richiesta legittima. Le istituzioni devono rispettare le regole democratiche"

Ferrara sollecita la Regione: “Discutere le leggi ambientali di iniziativa popolare”

di Redazione | 3 min

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Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno che chiede alla Regione Emilia-Romagna di avviare al più presto la discussione sulle quattro proposte di legge di iniziativa popolare su acqua, rifiuti, energia e consumo di suolo. La proposta, presentata da Anna Zonari (La Comune) e Leonardo Fiorentini (Civica Anselmo), ha trovato un consenso trasversale in aula, sostenuta anche dal vicesindaco Alessandro Balboni, che ne ha incoraggiato l’approvazione.

L’odg non entra nel merito dei contenuti delle proposte, ma chiede un atto di coerenza istituzionale e rispetto delle tempistiche previste dalla normativa regionale. Come ha ricordato la consigliera Zonari nel suo intervento, le leggi di iniziativa popolare rappresentano “l’unico canale formale attraverso cui la società civile può avanzare una proposta legislativa autonoma in Emilia-Romagna”. Per questo motivo, rimandare sine die la discussione in Assemblea Legislativa significa, ha detto, “svuotare di senso la partecipazione democratica e disincentivarla”.

La storia delle quattro proposte – redatte con rigore normativo e sostenute da oltre 7000 firme in tutta la regione – risale al settembre 2022, quando vennero formalmente presentate alla Regione dalla Reca (Rete per l’Emergenza Climatica e Ambientale). Dopo l’assegnazione alle commissioni competenti a novembre 2022, i termini previsti per la discussione si sono esauriti senza che le proposte venissero nemmeno calendarizzate. La chiusura anticipata della legislatura ha interrotto l’iter, che è ripreso solo a febbraio 2025, ma da allora (a cinque mesi di distanza) le proposte restano ferme.

Zonari e Fiorentini hanno ribadito che la richiesta non è politica, ma metodologica: “Non si chiede un voto sui contenuti – ha sottolineato Fiorentini – ma il rispetto delle regole democratiche previste per l’iniziativa popolare. Chi si attiva per il bene comune deve trovare nelle istituzioni un interlocutore disposto ad ascoltare e discutere, come la normativa prescrive”.

Determinante è stato l’intervento del vicesindaco Alessandro Balboni, che ha invitato l’aula a votare a favore. “Non entro nel merito delle quattro proposte, ma ritengo giusto che l’istituzione dia corso a quanto la normativa prevede. Le proposte sono legittime e vanno discusse. I tempi sono maturi perché quest’aula sostenga questa richiesta”. Balboni ha anche ricordato di aver dialogato in passato con i promotori quando era assessore all’Ambiente e ha riconosciuto la serietà del percorso da loro compiuto.

Anche le opposizioni, pur nella consapevolezza delle difficoltà politiche in Regione, hanno appoggiato con convinzione l’odg. “Non è accettabile che dopo un iter così lungo e complesso, culminato con la raccolta di migliaia di firme, le proposte restino chiuse nei cassetti”, ha ribadito il capogruppo del Pd Massimo Buriani. Curiosa la presa di posizione finale del consigliere Francesco Rendine (Civica Fabbri), inizialmente contrario: “Avrei votato no, ma accolgo l’invito al buon senso espresso dal vicesindaco e dalla consigliera Zonari. Voterò sì”.

Il voto unanime segna un passaggio importante. Come ha commentato il consigliere Fabio Anselmo, “non è un tema di merito ma un principio di democrazia. E riaffermare i principi democratici non fa mai male”.  Con questo ordine del giorno, il Comune di Ferrara si unisce ufficialmente alla richiesta rivolta alla Regione Emilia-Romagna affinché dia finalmente avvio al confronto pubblico sulle quattro proposte di legge di iniziativa popolare. Ora la palla passa a Bologna.

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