Politica
7 Luglio 2025
La consigliera del Movimento 5 Stelle chiede alla giunta di muoversi con le Aziende Sanitarie per avere risposte

Liste d’attesa lunghe ma uso parziale di una Tac. Marchi: “Perché?”

(Foto di archivio)
di Redazione | 2 min

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“Il Consiglio Comunale impegna la Giunta a farsi parte attiva presso la Direzione Sanitaria dell’Ausl affinché vengano fornite spiegazioni in merito al mancato utilizzo a pieno regime di una delle apparecchiature per la Tac presso il Servizio di Radiologia dell’Ospedale Sant’Anna e a sollecitare l’individuazione e l’attuazione delle soluzioni necessarie a garantire la piena operatività del servizio, in un’ottica di tutela del diritto alla salute e di efficienza del sistema sanitario”.

È questa la richiesta che Marzia Marchia, consigliera comunale del Movimento 5 Stelle, fa all’amministrazione che guida il Comune di Ferrara attraverso una mozione.

Marchi premette che all’ospedale Sant’Anna di Cona sono presenti quattro attrezzature per eseguire la Tac. Due si trovano in pronto soccorso e due nel reparto di radiologia.

Una di queste ultime “da segnalazioni interne all’ospedale” risulterebbe solo parzialmente in uso. A quanto riferisce la consigliera si tratta di una macchina “di marca Philips di circa 10 anni”, molto costosa e ancora molto efficiente ma lavorerebbe “a scarto ridotto, ovvero solo mezza giornata, a volte di mattina e a volte di pomeriggio e resta comunque accesa l’intera giornata ma senza un programma di lavoro”.

Marchi fa notare in conclusione che le liste di attesa per le Tac sono molto lunghe “al punto che molte persone si rivolgono al privato o a strutture convenzionate fuori regione (per esempio nella limitrofa clinica di Santa Maria Maddalena in provincia di Rovigo)”. Inoltre “recenti manifestazioni del Coordinamento Salute Sanità di Ferrara, nato per contrastare le disfunzioni del sistema sanitario, hanno messo in luce il fallimento del decreto sulle Liste d’attesa che avrebbe dovuto migliorare i tempi di accesso alle prestazioni sanitarie ma che invece si rileva aver lasciato irrisolte numerose difficoltà di prenotazione ed erogazione della gran parte delle prestazioni nei tempi stabiliti per legge”.

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