Tresigallo. Ancora una conferenza si è tenuta alla Casa della Cultura di Tresigallo giovedì scorso. Nell’ambito del progetto culturale “2025 -Tresigallo 3 anniversari in uno – dalla rifondazione all’agricoltor ferrarese passando per Edmondo Rossoni” realizzato con il sostegno della Struttura di Missione Anniversari Nazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Si è parlato, questa volta, dei luoghi di cultura e svago di Tresigallo al tempo di Rossoni e, più in generale, della cultura in Italia e nel mondo negli anni ’30. Relatori, dopo il saluto istituzionale del sindaco Mirko Perelli, Mauro Merlanti, storico locale, che ha focalizzato il suo intervento sulla storia e l’evoluzione dei luoghi in cui si sviluppò, a partire dagli anni ’30, la socializzazione culturale a Tresigallo e dintorni.
Partendo dalla storia della filarmonica di Tresigallo, che vanta la ragguardevole età di 173 anni, passando per quella di Rero, arrivando ai ben 4 teatri più o meno ufficiali esistenti nel passato a Tresigallo (due), Rero e Final di Rero chiudendo con la mitica sala da ballo “Domus Tua” inizialmente pensata come sala di musica e auditorium del paese da Rossoni ma poi riconvertita in luogo di incontro, socializzazione e ballo dei tresigallesi e degli abitanti i dintorni.
In un passaggio della conferenza Merlanti ha spiegato l’importanza del canto lirico e dell’opera, veri e propri strumenti di alfabetizzazione per la popolazione rurale e povera del territorio tresigallese prima dell’opera di rifondazione rossoniana.
In un discorso più ampio, il notaio Alessandro Misrti, già fondatore del Jazz Club di Ferrara e, successivamente, co-fondatore del “Gruppo dei Dieci”, cenacolo culturale impegnato nella salvaguardia e diffusione della musica jazz sul territorio ferrarese attraverso varie iniziative, ha analizzato il tratto positivo del decennio degli anni ’30 dal punto di vista culturale che faceva in Italia e nel mondo da contraltare all’assoluta negatività della dittatura e della situazione politica italiana ed europea, ricordando come in quegli anni, soprattutto negli Stati Uniti vi fosse un fermento musicale e culturale tale da contaminare, nonostante le censure, il panorama culturale europeo.
Ovviamente l’obiettivo è stato puntato sulla musica jazz e sulle sue continue evoluzioni e sulla musica swing. A rendere ancor più interessante e piacevole il pomeriggio una serie di brani musicali dell’epoca, splendidamente interpretati da Laura Scanavini che ha emozionato con la sua voce gli attenti astanti.
L’occasione della conferenza è stata anche propizia per il sindaco per annunciare il primo “Festival della Cultura anni ’30” che si terrà a Tresigallo nell’ultimo week-end di settembre e nel primo week-end di ottobre e che vedrà la realizzazione di appuntamenti letterari, convegni, mostre pittoriche, esposizioni varie, momenti di moda e design e, ovviamente, fotografia, cinema e musica con eventi e concerti legati ai generi musicali degli anni ’30 realizzati in simbiosi con l’architettura tresigallese. Un festival, ha affermato il sindaco, che nell’immaginario dell’amministrazione possa consolidarsi e crescere nel tempo per qualità e particolarità tali da attrarre sempre più visitatori da ogni dove, valorizzando il territorio e rendendolo sempre più attraente per nuovi residenti e, perchè no, imprenditori del settore enogastronomico e turistico. Tresigallo infatti, ed è un dato incontestabile, si sta attestando sempre maggiormente come meta turistica culturale legata all’architettura, alla cultura e alla metafisica, vivendo una sorta di seconda rifondazione, questa volta astrattamente, ma sempre nel segno del suo artefice Edmondo Rossoni.
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