Se si dovesse riassumere Enrico Testa in cinque parole direi “giornalista sportivo, amante della Spal”. E lui, conoscendolo, ribatterebbe: “ne bastano tre: malato di Spal”.
Di recente Testa ha annunciato sul proprio profilo Facebook di aver contattato schiere di persone disposte a dare una mano (economica) per far risorgere la squadra estense. Ha parlato anche di sponsor disposti a investire centinaia di migliaia di euro.
Vorrebbe portare questa dote in dono a chi rinascerà dalle ceneri di Tacopina. E ha contattato il sindaco di Ferrara Alan Fabbri. Ma dopo la prima telefonata lui si è fatto di nebbia, non rispondendo più a chiamate e messaggi.
Perché questo sforzo è rimasto inascoltato?
Guarda, io non ho la più pallida idea. Io ho parlato con Alan Fabbri al telefono, circa 24 ore dopo la notizia della mancata iscrizione della Spal e gli ho detto che ci sono persone interessate a regalare, io insisto su questo aspetto, regalare dei soldi facendo un comitato di salvezza per la Spal. E questo senza volere utili, senza volere addirittura dichiarare il proprio nome. Solo per affetto per la Spal. Io ne ho contattati agli inizi 58. Poi quei 58 sono diventati 136.
Chi sono questi 136 potenziali benefattori?
In questo elenco ci sono ex giocatori, ex allenatori, ex dirigenti, ex responsabili dei settori giovanili, ex lavoratori, ex massaggiatori, attuali giocatori (anche di serie A). Ci sono anche genitori dei ragazzini del settore giovanile. Tutti si sono detti disponibili, come possono – chi 50.000, chi 100 e chi 50 euro -, a costituire un comitato di salvezza per la Spal. Ho parlato con due studi legali. Uno famosissimo a Ferrara e uno famosissimo a Parma. Anche loro sono disposti a partecipare.
Facciamo qualche nome.
Ho avuto contatti con Beppe Brescia, Servidei, Mangoni, Martini, lo stesso Capello, Schiavon, Ludergnani, De Biasi, Scalabrelli… Io personalmente metterò diecimila euro. E non voglio alcun tipo di ruolo. Io sono un tifoso della Spal e faccio quello che posso per aiutare la Spal. Ieri lo facevo comprando magliette e gadget. Domani forse se mi sarà consentito sarà aiutare la salvezza della Spal.
Cosa serve adesso?
Al sindaco, che non può smentire, ho detto al telefono che c’è questa possibilità. Ne vogliamo parlare? Sicuramente sa cose che io non so e io non faccio il politico, per fortuna mia. Ma mi sembra che stiamo perdendo tanto tempo.
Questa settimana il Comune dovrebbe avviare una procedura pubblica per individuare un nuovo soggetto sportivo, in possesso dei requisiti richiesti dalle norme federali, attraverso una manifestazione di interesse. Qualcosa dovrebbe muoversi.
Vorrei spiegare che questa operazione non esclude che quei soldi possano confluire in una società individuata dal sindaco perché si fida di quella cordata o di quell’imprenditore; io non ho niente in contrario. Dipenderà poi da ogni singolo se si fiderà dell’operazione guidata da Fabbri. Parliamo di 2 milioni di euro. Con 700mila euro vinci il campionato.
Cosa servirebbe per ottenere invece la tua di fiducia?
Io solo alcune cose pretendo. Uso questo termine presuntuoso: pretendo. La gestione deve essere affidata ad Antenucci. Pretendo che l’allenatore sia Schiavon. Pretendo che la scuola calcio sia affidata a persone esperte. Penso ad Alessandro Orlandini, Paolo Marchesini. Sono uomini che hanno fatto la storia vera della Spal.
Mi piacerebbe poi che Pasetti o la figlia di Gibì Fabbri (che non ho interpellato) fossero presidenti onorari. Fabio Capello ha declinato l’offerta per motivi personali.
Vorrei anche che la Curva Ovest potesse vedere una volta al mese il bilancio della nuova società per controllare che sia tutto regolare.
Mi piacerebbe che fosse una cosa di ferraresi. Poi mi rendo conto che ci sono interessi politici. Va bene, basta che ci sia chiarezza. A me non viene in tasca niente, ci perdo solo dei soldi. A me interessa solo che esista la Spal, perché è la mia passione.
Qualcuno di questi 136, di fronte al fatto che il sindaco non abbia risposto, che non ci sia stato un dialogo, ti ha detto qualcosa?
Erano sconvolti. Anzi, la parola giusta è attoniti: non capiscono, non comprendono. Alcuni addirittura, al pensiero di trovarsi in un ambiente così, mi ha detto che non ci sta. Non credo sia un problema personale tra il sindaco e il sottoscritto. Certo, io politicamente sono schierato, lo sanno tutti. Io sono di estrema sinistra, il sindaco è leghista, ma non ho mai avuto nulla di personale con Alan Fabbri. Anzi, mi ha aiutato e fatto un grande favore quando è morto mio padre per delle pratiche burocratiche e lo ringrazierò per sempre.
E allora?
Torno alla prima risposta: non ne ho la più pallida idea. C’è un imprenditore che è disposto a dare 300mila euro per far mettere il suo marchio sulle maglie per una stagione in Eccellenza. Una cifra di quel genere in Eccellenza non esiste nella storia mondiale. E tu non ne vuoi sapere niente?
Parliamo di un atto di amore per la Spal. Fatto da privati cittadini che non vogliono guadagnarci assolutamente. E nessuno li vuole ascoltare.
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