Cronaca
19 Giugno 2025
La scoperta della Guardia di Finanza di Treviso con l'operazione "Mattone di carta". Nel mirino degli inquirenti un giro da oltre 26 milioni di euro

False fatture, scoperte società cartiere anche a Ferrara

di Redazione | 3 min

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C’è finita anche la provincia di Ferrara nelle carte dell’operazione “Mattone di carta” eseguita dagli uomini della Guardia di Finanza di Treviso che, durante le attività di contrasto alle frodi fiscali, ha scoperto la presenza – nel territorio della Castellana – di quattro società cartiere, prive di sedi operative, beni strumentali e dipendenti, totalmente inadempienti rispetto agli obblighi tributari ed attive solamente per “vendere” fatture relative a lavorazioni mai realmente svolte.

Questi elementi, insieme all’analisi dei dati rilevati dalle movimentazioni bancarie, hanno permesso di fare piena luce su un più ampio meccanismo che vedeva il coinvolgimento di altre imprese cartiere operanti, oltre che nella Marca Trevigiana, nelle province di Ferrara, Verona, Vicenza, Padova, Rovigo e Roma. Tale meccanismo, ideato per realizzare frodi fiscali e indebite percezioni di erogazioni pubbliche, consentiva ad altri imprenditori di ottenere illeciti risparmi d’imposta, quantificati in oltre 26 milioni di euro.

Le fatture false avevano ad oggetto la fittizia effettuazione di prestazioni edili e la vendita di materiale di vario genere a beneficio di 24 società operanti in primo luogo nel Nord Est (e, nello specifico, oltre che nel Trevigiano, nelle province di Vicenza, Verona, Padova, Mantova, Reggio Emilia, Rovigo, Parma e Modena), ma anche nel resto della penisola (nelle province di Teramo, Macerata, Napoli e Barletta-Andria-Trani). La “compravendita” delle fatture serviva anche a drenare liquidità dai conti bancari delle aziende che acquistavano i documenti fiscali mediante il trasferimento di denaro all’estero o agli altri attori della frode.

Quantificati in oltre un milione di euro i proventi illeciti relativi all’emissione delle predette fatture, è stata richiesta e ottenuta dall’Agenzia delle Entrate la chiusura delle partite Iva coinvolte nel disegno criminoso, al fine di impedire l’emissione di ulteriori fatture false, mentre è stata sospesa, nei confronti di una delle ditte coinvolte, la garanzia pubblica per il rilascio di un finanziamento bancario per un importo di circa 70.000 euro, concessa in ragione del volume d’affari fittizio connesso alle fatture false.

Nel prosieguo delle attività di indagine, l’attenzione dei finanzieri della Compagnia di Castelfranco Veneto si è poi spostata sugli utilizzatori delle fatture false, individuando, nella Marca Trevigiana due società operanti nel settore dell’edilizia, destinatarie di fatture a fronte di operazioni inesistenti per circa un milione di euro, una delle quali vincitrice di gare di appalto con Pubbliche Amministrazioni del Veneto e della Lombardia del valore di oltre 2.600.000 euro. Questa società è stata segnalata all’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) che ora potrà escluderla dalla partecipazione a gare pubbliche per un periodo, massimo, di due anni.

All’esito delle attività, sono stati complessivamente denunciati sei soggetti per reati tributari legati all’utilizzo e all’emissione di fatture false, mentre uno degli stessi è stato anche denunciato all’Autorità Giudiziaria in ragione dell’indebito accesso a erogazioni pubbliche rappresentate dalla garanzia pubblica di finanziamenti bancari.

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