Salute
20 Giugno 2025
Grazie al miglioramento dei risultati delle cure il numero di pazienti che vive con queste malattie è in aumento

L’impegno delle Aziende ospedaliere e Ail contro le leucemie, i linfomi e il mieloma

di Redazione | 4 min

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Per la Giornata Nazionale per la lotta contro le leucemie, i linfomi e il mieloma,  il 21 giugno, si impegnano sia l’ Ail che il reparto di ematologia dell’ospedale di Cona.

L’incidenza delle leucemie nella provincia di Ferrara è pari a 70 nuovi casi all’anno; quella dei linfomi è di 110 nuovi casi all’anno e quella del mieloma è di 50 nuovi casi all’anno. Grazie al miglioramento dei risultati delle cure il numero di pazienti che vive con queste malattie è in aumento.

Il ruolo dell’unità operativa di Ematologia dell’ospedale di Cona. L’attività del Reparto (diretto dal prof. Antonio Cuneo) consiste nella diagnosi e nel trattamento delle malattie del sangue, che includono sia patologie oncologiche (che malattie non oncologiche . La diagnosi di precisione si avvale di laboratori altamente specializzati in stretta collaborazione con i ricercatori dell’Università di Ferrara. All’interno dell’Unità Operativa vengono applicate, oltre alle terapie convenzionali, le terapie ad alte dosi, con trapianto di cellule staminali emopoietiche. Sono anche utilizzate le terapie biologiche con anticorpi monoclonali bispecifici, la nuova frontiera del trattamento delle leucemie acute, dei linfomi e dei mielomi, che offrono la possibilità di curare con successo pazienti con malattia ricaduta. Le terapie cellulari (CAR-T cells) vengono effettuate nell’ambito della rete regionale ematologica.

L’attività assistenziale è articolata in un settore di degenza per acuti con 15 posti letto, un settore di degenza per trapianto di cellule staminali con 2 posti letto, un settore di DH/DSA, uno di attività ambulatoriale dedicato alla diagnosi e terapia delle emopatie e un settore di laboratorio per la diagnostica ematologica. Nel 2024 sono stati effettuati 275 ricoveri in degenza, con 17 trapianti di midollo osseo autologo; 3.753 somministrazioni di terapie infusionali in day service; 59.436 prestazioni per esterni, tra cui 13.665 visite ambulatoriali, 30.393 prescrizioni di terapia anticoagulante e oltre 8.000 prestazioni di laboratorio specialistico.   

L’Ematologia ha attivato numerosi protocolli terapeutici con nuovi farmaci nell’ambito di studi clinici nazionali ed internazionali ed è attivamente impegnata in attività di ricerca traslazionale principalmente nell’ambito della leucemia linfatica cronica.

Il ruolo di Ail (associazione Italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma) Ferrara. Anche quest’anno la ricorrenza del 21 giugno assume un significato particolare per la sezione di Ferrara, che festeggia il suo 21° anniversario di attività. Da 21 anni, infatti, AIL Ferrara rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la comunità, sostenendo con impegno la ricerca scientifica, i servizi di assistenza ai malati e il prezioso lavoro dei volontari e sostenitori. La sede ferrarese, collocata all’interno dell’ospedale di Cona (presso il reparto di Ematologia all’1B3), mantiene un collegamento diretto con pazienti, familiari e personale sanitario, offrendo supporto costante e concreto.

Come da alcuni anni a questa parte, anche per il 2025 AIL organizza un banchetto informativo all’interno del DH Oncoematologico (1E2).

L’attività 2025 è già iniziata con un investimento di oltre 120.000 euro in borse di studio/assegni di ricerca, strumenti per il laboratorio e altre iniziative di supporto.

La leucemia è un tumore del sangue, causato dalla proliferazione incontrollata di cellule del midollo osseo, che si diffonde attraverso il sangue in tutto il corpo. Esistono due gruppi di leucemia: le forme acute e le forme croniche. Le prime hanno un andamento rapidamente evolutivo e si manifestano con anemia, infezioni ed emorragie. Le seconde presentano spesso, nelle fasi iniziali, un quadro quasi del tutto asintomatico, che tuttavia si può aggravare nel tempo. Le moderne terapie delle leucemie acute guariscono una netta maggioranza dei casi diagnosticati nei bambini (più dell’80%) e una significativa percentuale di casi dell’adulto (attorno al 50%). Le percentuali di guarigione sono minori nell’anziano (attorno al 10-20%).

I linfomi sono tumori causati dalla proliferazione incontrollata di linfociti, cellule che normalmente ci difendono dalle infezioni. Nel caso dei linfomi queste cellule acquisiscono mutazioni genetiche che determinano la loro crescita incontrollata nei linfonodi e talora in altri organi. I linfomi si suddividono in due grandi gruppi: il linfoma di Hodgkin ed il linfoma non-Hodgkin. Entrambe le forme si manifestano con ingrandimento dei linfonodi e talora con sintomi quali febbre duratura, dimagrimento significativo, sudorazione notturna profusa, prurito intenso. Nel linfoma di Hodgkin le moderne terapie incentrate sull’impiego della chemioimmunoterapia e, se necessario, di agenti biologici, portano alla guarigione in più dell’80% dei casi. Nei linfomi non-Hodgkin i trattamenti di prima linea (chemioimmunoterapia) e, se necessario, di seconda linea, con terapie biologiche (anticorpi monoclonali bispecifici di ultima generazione) o con cellulari (CAR-T cells) hanno percentuali elevate di successo, variabili nelle diverse forme istopatologiche.

Il mieloma è una malattia caratterizzata da una crescita incontrollata delle plasmacellule, normalmente deputate alla sintesi degli anticorpi che ci proteggono dalle infezioni. Le plasmacellule del mieloma crescono nel midollo osseo e determinano la comparsa di lesioni osteolitiche, con dolore, anemia con stanchezza e danno dei reni, quest’ultimo causato dalla precipitazione degli anticorpi o di frazioni di essi nel tubulo renale. Le moderne terapie, incentrate sull’impiego di agenti biologici e sul trapianto di midollo osseo autologo, hanno migliorato nettamente i risultati, ottenendo una risposta in oltre il 90%. Analogamente a quanto avviene nei linfomi, le terapie biologiche con anticorpi monoclonali bispecifici di ultima generazione o le terapie cellulari (CAR-T cells) offrono la possibilità di curare con successo i casi di malattia recidivata.

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