Editoriali
16 Giugno 2025
Si chiamava Aymane Ed-Dafali, si è tuffato per salvare una coppia di turisti portata a riva dai servizi di salvataggio. Lui annega

Era una “risorsa” che purtroppo non abbiamo più

di Marco Zavagli | 2 min

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Il gruppo di ragazzi si accorge di una coppia in difficoltà. Mentre viene richiamata l’attenzione del bagnino, lui si tuffa in acqua per cercare di salvarli.

Quel tratto di mare, il canale Logonovo tra Lido degli Estensi e Lido di Spina, in provincia di Ferrara, é interdetto alla balneazione. Nuotarci è pericoloso. E a ogni tratto un cartello lo ricorda.

Lui si tuffa lo stesso.

La coppia verrà portata a riva dal servizio di salvataggio. Lui annegherà.

Questo ragazzo si chiamava Aymane Ed-Dafali. Era nato in Marocco. Da tre anni viveva con la famiglia in Italia, a Rovigo.

Mi hanno segnalato un commento sulla pagina Facebook di Estense.com, il giornale che dirigo.

Un agente, un pubblico ufficiale (credo non importi sapere di quale corpo), vantandosi – giustamente – di aver salvato un cagnolino, definiva ironicamente “risorse” chi viene da paesi che non rientrano nell’Unione Europea.

Mi sento di aggiungere che per “risorse” intendesse persone che arrivano in Italia da Africa, Asia, insomma quei posti dove la pigmentazione della pelle offre facili intuizioni di provenienza.

Dubito, insomma, si riferisse a statunitensi, svizzeri o altre nazionalità che per le stesse ragioni possono sentir definiti i propri cittadini come “extracomunitari”.

A quel pubblico ufficiale vorrei dire che Aymane, dall’alto dei suoi 16 anni, ha fatto capire a persone privatamente piccole come lui cosa vuol dire quel concetto sorpassato che risponde al nome di umanità.

Ai genitori di Aymane, invece, vorrei dire grazie per aver infuso nel loro figlio il valore della vita umana. A tal punto da sacrificare la propria per salvare quella di perfetti sconosciuti.

Aymane, lui sí, era una risorsa. Ma era una risorsa che purtroppo non abbiamo più.

Qui la foto di Aymane, tratta dal suo permesso di soggiorno ottenuto per motivi familiari.

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