Spal
12 Giugno 2025
La generosità dei piccoli del progetto “Specialissimi” che vogliono donare il denaro messo da parte per salvare la società sportiva

“Gli do i miei risparmi”: il gesto di un bimbo con disabilità per salvare la Spal

di Redazione | 4 min

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Dalla Spal Under 15 1000 euro ad Ail

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“Ora la paura è che non ci sia più la nostra Spal”

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Nel mare di incertezze che avvolge la Spal dopo la mancata iscrizione al campionato di Serie C, emerge un raggio di luce inatteso: il progetto SPeciALissimi, dedicato ai bambini con disabilità, ha acquisito una forza simbolica in più. Uno dei protagonisti, Fabio, ha compiuto un gesto straordinario: ha dichiarato di voler donare i propri risparmi per contribuire alla sopravvivenza del club biancazzurro.

“La notizia che la Spal non sarà iscritta al prossimo campionato di Serie C è un fulmine che ha colpito dritto il cuore della nostra città. Non solo i tifosi… Anche chi, come Fabio e Michael, vive il sogno del calcio attraverso il progetto SPeciALissimi”, emerge in un post sulla pagina Instagram del progetto.

SPeciALissimi, evoluzione del precedente progetto “Spal…le larghe”, coinvolge circa 30 bambini e ragazzi con disabilità intellettive o motorie, tra i 7 e i 14 anni. Coordinati da psicologi, preparatori atletici e dallo staff della Spal Foundation, si allenano due volte a settimana per migliorare le loro capacità motorie, sociali e la propria autonomia. Un’iniziativa inclusiva, che ha dato identità, speranza e senso di appartenenza a decine di famiglie. Ma la crisi della Spal ha colpito anche loro.

“Fabio, travolto dalla paura che il progetto possa svanire, si è sentito smarrito. Il suo sogno di continuare a giocare a calcio, come parte di qualcosa di speciale, si è incrinato all’improvviso”, si legge sulla pagina Instagram del progetto. Poi, il gesto che ha commosso tutti. “Con la forza e la generosità che solo i cuori puri possiedono, ha fatto qualcosa di incredibile: ha proposto di investire i risparmi messi da parte ogni mese dal suo conto personale. Una cifra simbolica, certo, ma carica di significato”. “E ci ha chiesto, con gli occhi pieni di speranza, se anche noi familiari potessimo fare lo stesso, coinvolgendo amici e chiunque tenga davvero a questa squadra, a questa città, a questo sogno”.

Fabio non conosce i dettagli economici, ma conosce il valore della Spal per la sua vita e quella dei suoi compagni. “Ignorando completamente quanto siano grandi i numeri in gioco, ha tirato fuori tutta la sua generosità. Il suo gesto, piccolo solo in apparenza, ci ha commossi profondamente”, scrivono su Instagram i responsabili del progetto.

Anche Michael, un altro dei giovani “Specialissimi”, ha reagito con dolore sincero. “Un ragazzino dal cuore grande ma dalle poche parole, ha reagito con un dolore silenzioso e poi incontenibile. A cena, il papà ha cercato di spiegargli con tatto e delicatezza la possibilità che le cose non andassero come sperato”. “Michael ha alzato lo sguardo e ha sussurrato: ‘Dunque vuol dire che non rivedrò i miei compagni?’ Il papà ha risposto con un nodo in gola: ‘Purtroppo non so come andranno le cose…’”. “E allora è crollato tutto. ‘Ma la Spal non può non esistere più!!! Noi ci siamo impegnati, e io mi divertivo tanto…’. Le lacrime sono arrivate. Tante, sincere, piene d’amore. ‘Io voglio bene alla Spal e ai miei compagni, e loro vogliono bene a me. Non è giusto’”. “No, non è giusto – prosegue il post – Ma in questo dolore c’è qualcosa di potente. C’è il senso di appartenenza. L’amore autentico. Il valore delle relazioni. E la dimostrazione che il progetto SPeciALissimi ha lasciato un segno profondo”. “Forse non potremo salvare una società da soli. Ma possiamo difendere uno spirito, un’identità. Possiamo lottare perché nessuno debba rinunciare al proprio sogno. Perché finché ci saranno cuori come quelli di Fabio e Michael, la Spal – quella vera, quella che unisce – non potrà mai morire”.

A fronte della gravità dello scandalo di fine iscrizioni – a giugno la Spal non si è iscritta al campionato per mancato versamento di 3 milioni + fideiussione il gesto del piccolo partecipante assume un valore dirompente. Con semplicità e cuore puro, quel bambino ha offerto di devolvere i propri risparmi: “Quando un sogno sembra crollare, i cuori dei ragazzi ci insegnano a sperare” recita la pagina Instagram del progetto, sottolineando come spesso siano i più giovani a restituire il senso autentico della solidarietà. Quel piccolissimo contributo diventa emblema di un richiamo morale potente: la Spal è qualcosa di più di una società sportiva, rappresenta l’identità di una comunità. E proprio da chi è stato accolto senza barriere può arrivare l’esempio più alto di responsabilità e solidarietà.

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