“Noi ci saremo” perché la Spal è “un bene della città”, un “bene comune identitario”. Così le opposizioni chiedono all’amministrazione di essere coinvolte e di poter discutere della scomparsa dal calcio professionistico di una società “nel cuore della città che è il Consiglio comunale”.
A parlare è Massimo Buriani, capogruppo del Pd, e affianco a lui ci sono anche Fabio Anselmo e Leonardo Fiorentini (Civica Anselmo). Assenti per motivi di lavoro Anna Zonari (La Comune di Ferrara) e Marzia Marchi (M5S) che comunque sottoscrivono le richieste espresse. Si impegnano ad appoggiare “eventuali proposte che vedano coinvolto il sindaco nel sostenere una nuova compagine societaria, noi su questo non ci metteremo di traverso, ci saremo e faremo la nostra parte”.
“Quello che chiediamo – continua Buriani – è essere coinvolti in maniera chiara, trasparente e condivisa e soprattutto che venga rispettato il ruolo del Consiglio comunale. Le informazioni che riguarderanno lo sviluppo di questa vicenda e le criticità che potrebbero emergere devono essere condivise e discusse nel cuore della città”.
Una discussione che avrebbero preferito iniziasse prima, nel marzo del 2025, quando presentarono un odg nel quale si chiedeva di “vigilare attivamente sulla condizione della società” e di “agevolare la cessione del club”. “Troppo facile sparare sulla Croce Rossa ora – dice Anselmo -, forse poteva avere senso quando c’erano e segnali di una crisi drammatica”. Ricordano le crisi della Spal durante le amministrazioni di Soffritti, Sateriale e Tagliani in cui gli esponenti della sinistra ebbero, dice Buriani, “sempre un atteggiamento di proposta e ricerca di soluzioni”.
Ora, prosegue invece Anselmo, “il nostro pensiero va alle lacrime che hanno versato gli allievi della Spal quando dalla sera alla mattina hanno saputo che era tutto finito”. “La Spal – prosegue – non è solo la bandiera e il campionato, la Spal è lavoro e momento di aggregazione giovanile, una enorme risorsa per i nostri giovani che viene a mancare e che certamente non è sostituibile con altri concerti”.
“Troppo facile – ribadisce – sparare sulla Croce Rossa ma il sindaco è il caso che si confronti con tutte le forze del Consiglio comunale anziché continuare con questo protagonismo che non mi pare abbia portato risultati accettabili. Accetti di fare fronte comune con tutti”.
Per Fiorentini “la crisi arriva fin dall’inizio della gestione Tacopina” nella quale non vedono “un progetto tecnico” oltre a definire il progetto economico finanziario “improbabile, sconosciuto, enigmatico”. “Io – sottolinea – ancora non ho capito perché l’ha comprata”.
Da parte dell’amministrazione e della maggioranza fanno sapere, sempre per bocca di Fiorentini, che non accettano “accuse di strumentalizzazione”. “Il tentativo – dice – che abbiamo fatto di porre l’attenzione del Consiglio comunale e della Giunta la crisi che poi purtroppo è esplosa poche settimane dopo è il ruolo dell’opposizione“.
“Siamo a disposizione nel futuro – continua -, siamo al fianco dei lavoratori della società, siamo a fianco di tutti i ragazzi e le ragazze del settore giovanile e del calcio femminile, siamo a fianco anche dei professionisti che di punto in bianco si troveranno senza squadra, siamo a fianco delle migliaia di tifosi che hanno dimostrato in questi anni di tenere e di sostenere una società nonostante chi la guidasse abbia dato dimostrazione di assoluta inaffidabilità”.
“Siamo a fianco della città e siamo con la città – conclude – anche perché le norme federali non parlano di sindaco, maggioranza ma parlano di città, con la quale la Federazione può costruire una società futura e noi siamo parte di quella città e siamo a disposizione di chi oggi ha la responsabilità di guidarla“.
In una nota Marzia Marchi (M5S) si inserisce nel solco di quanto comunicato durante la conferenza chiedendo alcune precisazioni in merito alle sponsorizzazioni e alla gestione del centro sportivo in via Copparo. “È doveroso – scrive -, nei confronti della cittadinanza, rendere noti i termini delle sponsorizzazioni eventualmente ottenute a fronte di una concessione così vantaggiosa. Quali benefici ha ottenuto la città in cambio di una gestione così favorevole alla proprietà privata?“
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