Alle ore 12 di domenica 8 giugno, in provincia di Ferrara ha votato il 10,41% degli elettori, un dato che supera nettamente la media nazionale, attestata al 7,3%, ma che resta leggermente sotto la media regionale dell’Emilia-Romagna, pari al 10,93%. Il dato ferrarese è comunque indicativo di una partecipazione che, almeno in avvio, si dimostra più alta rispetto a molte altre aree del Paese.

A trainare l’affluenza è stata la città di Ferrara, che ha fatto registrare un incoraggiante 13,07%, evidenziando una mobilitazione ben al di sopra della media provinciale e anche di quella regionale. È un segnale significativo, che riflette un certo interesse da parte dell’elettorato cittadino per i quesiti referendari, in una fase in cui la consultazione non è accompagnata da altre votazioni amministrative.

Anche altri comuni del territorio mostrano percentuali superiori al 10%: Argenta si attesta all’11,23%, Copparo al 10,44%, Portomaggiore al 10,45%, Poggio Renatico all’11,17% e Ostellato al 10,36%. Dati che segnalano una presenza attiva dell’elettorato nei centri medi della provincia.

Al contrario, l’affluenza è stata molto più contenuta nei comuni del Basso Ferrarese e della costa, dove storicamente si registrano tassi più bassi nelle consultazioni referendarie. A Comacchio ha votato soltanto il 5,47% degli elettori, a Goro appena il 4,06%, a Codigoro il 7,33% e a Mesola il 5,86%.

Nel complesso, la provincia presenta un andamento abbastanza variegato, con punte significative nelle aree urbane e un’affluenza più fiacca nei centri minori. Resta da capire se, nel corso della giornata e soprattutto lunedì, l’afflusso alle urne si manterrà costante o subirà un calo.

In ogni caso, rispetto al dato nazionale, Ferrara mostra un comportamento più partecipativo, confermando quella tradizione civica che ha sempre caratterizzato il territorio. Raggiungere il quorum del 50%+1 resta tuttavia una sfida difficile a livello nazionale. Saranno decisive le prossime ore per comprendere l’andamento complessivo di questa consultazione.